Le foreste smetteranno di aiutare a ridurre le emissioni di CO2: se la terra si riscalda di 2,5 gradi, infatti, le foreste non ce la faranno piu' ad assorbire CO2 e anzi diverranno loro stesse fonte di emissioni, cominciando a rilasciare l'anidride carbonica. E' l'allarme lanciato dall'International Union of Forest Research Organizations (IUFRO) che ha stilato un rapporto per stimare il rischio che corrono le foreste in diversi scenari, piu' o meno infausti, di cambiamenti climatici: l'argomento sara' al centro del Forum on Forests delle Nazioni Unite (UNFF) che si terra' dal 20 Aprile al 1 Maggio alla sede ONU di New York City. La deforestazione in atto in molti paesi e' responsabile del 20% delle emissioni di gas serra, ma per ora le foreste sono ancora un pozzo che assorbe anidride piu' di quanta ne emetta, ci salvano dall'inquinamento catturando piu' di un quarto delle emissioni globali di CO2. I ricercatori hanno calcolato che il riscaldamento globale potrebbe far venir meno questo ruolo attivo delle foreste che, anzi, a loro volta potrebbero iniziare a contribuire negativamente sprigionando altra CO2. Un aumento di 2,5 gradi delle temperature globali, spiega Risto Seppala, uno degli autori del rapporto, sarebbe sufficiente a far venir meno il ruolo positivo delle foreste. Infatti queste risentirebbero di periodi di siccita' sempre piu' frequenti e diverrebbero piu' vulnerabili ai parassiti. Tutti questi danni, di fatto, impedirebbero alle foreste di adempiere al loro ruolo di cattura-CO2. Il rischio di perdere le foreste come pozzi di CO2, concludono gli esperti, e' significativo anche se si considera lo scenario piu' ottimistico in cui si riesce a moderare le emissioni stabilizzando le concentrazioni di gas serra attuali. Se lo scenario che prendera' piede e' quello peggiore, non riuscire a moderare le emissioni, allora la perdita delle foreste come catturatrici di CO2 e' assicurata. (ANSA)
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