Il Comitato scientifico Equivita aderisce alla manifestazione attualmente in corso a Monaco di Baviera davanti all’Ufficio europeo dei brevetti (Epo), organizzata da Misereor, Greenpeace Germania, No patents on life e dalle associazioni dei produttori caseari (Bdm), dei selezionatori di suini (Besh) e dei piccoli agricoltori tedeschi (Abl).
Equivita ha aderito al ricorso presentato all’Epo dalle suddette associazioni contro il brevetto EP1651777, concesso nel 2008 alla Monsanto e oggi di proprietà della Newsham choice genetics, che rivendica la selezione convenzionale dei maiali come un’invenzione!
Secondo la legge europea, il brevetto - che copre non solo il metodo di produzione delle piante ma anche le piante e gli animali che ne derivano, generazione dopo generazione - non può essere concesso per “metodi essenzialmente biologici”, ovvero “che consistono in fenomeni naturali quali l’incrocio o la selezione”.
L’Ufficio europeo dei brevetti, che ha sempre cercato di andare oltre i limiti imposti dalla legge (vedi modifica del Regolamento applicativo della Convenzione europea dei brevetti del 16/6/99, per iniziare a rilasciare brevetti sulla materia vivente prima ancora che fosse recepita la direttiva 98/44), vuole da lungo tempo spostare i confini della brevettabilità fino ad includervi anche le piante e gli animali ottenuti senza fare ricorso alle manipolazioni genetiche.
Esso vuole, in altre parole, che siano brevettabili anche piante e animali convenzionali, non ogm. Infatti, il brevetto EP1651777 sui maiali è soltanto uno dei numerosi brevetti richiesti con il solo fine di consentire, a chi detiene i brevetti, il controllo di ogni forma di produzione di cibo, vegetale o animale, attraverso la proprietà privata del più prezioso bene del pianeta: le sue risorse genetiche.
E’ tra l’altro ancora in discussione presso l’Alta Corte dell’EPO il caso del brevetto EP1069819, riguardante un broccolo (Brassica) prodotto con metodo convenzionale!
Con l’occasione il Comitato scientifico Equivita esprime la sua viva soddisfazione per la decisione presa dal ministro dell’Agricoltura tedesco Ilse Aigner, con l’approvazione del ministro dell’Ambiente, di bandire da tutta la Germania la coltivazione del mais MON810 a causa dei pericoli che esso presenta per l’ambiente. Salgono in tal modo a sei le nazioni europee che si sono espresse per un divieto contro questa varietà di mais, introdotta in Europa nel 1998: Austria, Francia, Ungheria, Grecia e Lussemburgo e Germania.
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