Secondo quanto riporta The Indu «India e Cina hanno detto alle Nazioni Unite che un accordo sui cambiamenti climatici che rallenta la loro crescita economica e le blocca nella povertà è per loro inaccettabile». Ai Bonn Climate Change Talks ieri i due giganti asiatici hanno magnificato i loro “ambiziosi” programmi nazionali per la lotta al cambiamento climatico, ma anche che non accetteranno di percorrere una strada che sconvolga le loro strategie di crescita economica.
«Entrambi i Paesi hanno incrementato le loro azioni, all’interno, senza attendere un accordo» ha detto anche Yvo de Boer, segretario della Framework Convention on Climate Change dell’Onu (Unfccc). Cina ed India capeggiano la rivolta contro i ricchi, evidenziando i loro progressi volontari per la riduzione dei gas serra e facendosi forti del fatto che come gli altri Paesi in via sviluppo sono esclusi da impegni vincolanti sulla base del principio “chi inquina paga” che scarica molti oneri sui Paesi sviluppati che sono i principali responsabili dei cambiamenti climatici. Però ormai Cina ed India ed altri Paesi come il Brasile, il Messico e il Sudafrica sono ai vertici dei Paesi che emettono più CO2 e la loro rapida crescita non potrà ancora essere considerata alla stregua dello sviluppo dei Paesi africani.
Lo stesso De Boer ha detto l´India e la Cina stanno partecipando in maniera molto costruttiva ai negoziati di Bonn ma «allo stesso tempo, sottolineano che le loro principali preoccupazioni sono la crescita economica e l´eliminazione della povertà e che qualsiasi accordo sul cambiamento climatico che sarà adottato a Copenaghen dovrà essere in linea con questo duplice ruolo. Ecco perché per il concetto di “clean growth” è per me così importante. Una risposta al cambiamento climatico che “strangoli” la crescita economica mondiale e blocchi i paesi in povertà non è la maniera per andare avanti».
Però de Boer ha anche detto l´India e la Cina hanno fino ad ora compiuto passi nel solo loro interesse di affrontare l´impatto dei cambiamenti climatici nei settori della sicurezza alimentare e idrica «Che è stato tradotto nel caso di India e Cina in ambiziose strategie nazionali per combattere i cambiamenti climatici, sia per la mitigazione che per limitare la crescita delle emissioni. La crescita verde, incluse le attività climate-friendly, sono al centro della strategia per la ripresa economica della Cina. La Cina è già il principale investitore in tutto il mondo nelle fonti rinnovabili di energia. La Cina ha enormi ambizioni industriali in termini di miglioramenti dell’efficienza energetica in termini di creazione di città sostenibili». (greenreport.it)
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