I ghiacciai si sono ridotti di alcuni metri nello spessore e anche di 10-15 metri nella lunghezza. A formulare un primo bilancio di quanto abbia pesato l'estate sui ghiacciai delle nostre montagne e' il presidente del Comitato glaciologico italiano, Claudio Smiraglia. ''Quest'estate - aggiunge Smiraglia - ci sono state notevoli variazioni di spessore di alcuni metri e di lunghezza anche di oltre 10 metri. L'estate non ha giovato ai ghiacciai, mentre la speranza era che con la neve maggiore caduta quest'anno i ghiacciai si potessero mantenere piu' a lungo, invece siamo al collasso glaciale che ci portiamo ormai dietro da anni''. E anche se ''i bilanci si fanno a fine settembre, da quello che si e' visto in questi mesi, i ghiacciai sono in condizioni negative. La neve pur abbondante grazie alle nevicate dell'inverno se n'e' andata. Questo, e' pericoloso per l'alpinismo, per la formazione di crepacci e il crollo di sassi''. Pertanto, spiega Smiraglia, ''l'inverno non ha giovato: ci sono chiazze di neve a 2.500 metri, ma nei bacini collettori, dove si raccoglie e si mantiene la neve che poi alimenta i ghiacciai, manca la neve e i ghiacciai non trovano di che nutrirsi''. Questo aspetto e' legato anche alle temperature alte, lontane dalla media del periodo: ''A 4.000 metri - osserva Smiraglia - sono poco sopra lo zero sia la notte che la mattina presto, quando normalmente scendono ben al di sotto''. Da meta' luglio a meta' agosto, conclude, per esempio, la rilevazione della stazione della Lombardia del Comitato glaciologico italiano ''a 2.800 metri del ghiacciaio dei Forni, il piu' grande d'Italia, la temperatura non e' scesa al di sotto di un grado producendo l'effusione della neve anche di notte''.(ansa)
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