ROMA - Il grande caldo - che a lungo ha fatto registrare temperature superiori alla media stagionale, specie nelle grandi città - sta per finire: è questa la previsione del servizio meteo della Protezione civile. Già da stasera, a partire dalle regioni del nord-est, temperature in diminuzione di tre, quattro gradi, con qualche temporale sulla fascia alpina e prealpina, e sul Triveneto.
Da domenica il fresco comincerà a scendere verso il centro per poi scorrere sul resto della penisola, dando sollievo alle aree che più hanno sofferto la morsa dell'afa, arrivando a toccare i 40 gradi. Domenica rimarranno al caldo soprattutto le isole, ma anche qui la temperatura non sarà più di 31-35 gradi: si aggirerà sui 26-28. Ha iniziato, infatti, a muoversi - spiega il servizio meteo - la grande perturbazione che stazionava sopra la Groenlandia e che mercoledì farà il suo ingresso in Italia, proveniendo dal bacino mediterraneo di Spagna e Francia. Già da lunedì si metterà in cammino verso le coste europee ed atlantiche. E dopo due giorni di marcia sarà nel nostro bacino.
Le temperature progressivamente scenderanno anche di 8-9 gradi. In pratica questa potente depressione nordica in arrivo porterà un sistema frontale freddo che spazzerà via la campana di aria calda africana che ha stazionato sui nostri cieli impedendo la ventilazione. Si romperà così la cappa del caldo, con una nuvolosità diffusa che rimarrà fino a venerdì. Poi dovrebbe tornare il bel tempo, ma non più il caldo torrido. «L'aria della Groenlandia - spiegano i metereologi della Protezione civile - lascerà la strada aperta alle perturbazioni e le temperature non dovrebbero risalire, anzi saranno inferiori alla media stagionale. Insomma arriva il cambiamento climatico che ci aspettiamo sempre dopo Ferragosto. Quel che è cambiato in questi ultimi anni, e che anche questa estate ha dato prova di sé, è la persistenza del caldo dovuta alla tropicalizzazione del clima sul Mediterraneo, per effetto dell'influenza delle correnti africane che respingono il mitigatore anticiclone delle Azzorre».
Con l'ingresso della corrente atlantica ci sarà, gradualmente, un aumento dei venti sui mari, dalla fascia tirreniche, a partire dalla Sardegna, a quella adriatica. Per ora non ci sono fenomeni di rilievo da segnalare per chi sarà in navigazione. (ilmessaggero.it)
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