ROMA - Cento aree critiche minacciano il mare italiano. Maglia nera per inquinamento a Calabria e Campania. Sale sul banco degli imputati il sistema di depurazione, di cui ne sono privi ben 18 milioni di italiani. E' questo il bilancio di Goletta Verde che oggi ha concluso a Capalbio i suoi due mesi di navigazione. Un tour lungo oltre 2.000 miglia e 23 tappe per monitorare la salute del mare, denunciare i casi di mala gestione e gli abusi edilizi sui litorali. Nella sua XXIV edizione, la ormai 'storica' campagna di Legambiente ha puntato i riflettori sui punti critici dell'ecosistema marino-costiero, analizzando le foci dei fiumi e i tratti di mare interessati da fenomeni di inquinamento, dalla mancata o scarsa depurazione agli scarichi illegali, ma anche le coste deturpate dal cemento vista mare e minacciate da nuovi appetiti speculativi.
Il bilancio di questo viaggio - sottolinea Legambiente - è tutt'altro che positivo: gravemente inquinati l'81% dei campioni analizzati dai biologi del Cigno Verde, valori di inquinanti microbiologici oltre i limiti di legge per il restante 19% dei punti monitorati. Più che un campanello d'allarme i dati emersi dalle analisi di Goletta Verde soprattutto sulle foci dei corsi d'acqua delineano il quadro di un'emergenza nazionale: fortemente contaminati da coliformi, streptococchi fecali ed escherichia coli, i fiumi di tutto il Belpaese rappresentano la maggiore fonte di inquinamento per le acque dei nostri mari. Una situazione di cui le principali responsabilità vanno attribuite ai comuni che scaricano i propri reflui nei corsi d'acqua senza effettuare un'adeguata depurazione o senza depurare affatto. Un quadro confermato dall'imminente avvio della procedura d'infrazione europea per il mancato trattamento delle acque reflue in ben 525 comuni con oltre 15mila abitanti e dal Rapporto Blue Book 2009 di Utilitatis e Anea secondo il quale l'85% degli italiani è servito dalla rete di fognatura e solo il 70% da un impianto di depurazione.
"Le conseguenze di un sistema di depurazione ancora inadeguato sono tangibili nel mare italiano - afferma Stefano Ciafani, responsabile scientifico nazionale di Legambiente -. I fiumi italiani sono troppo spesso considerati dei collettori che sversano in mare un carico di inquinanti microbiologici non solo pericoloso per la salute di ecosistema marino e cittadini, ma semplicemente vergognoso per quello che dovrebbe essere un Paese civile. Un mare in questo stato - sottolinea Ciafani - non può più aspettare risorse economiche che continuano ad essere stanziate per grandi e inutili infrastrutture, come il ponte sullo Stretto di Messina o le nuove autostrade, mentre sarebbe urgente impiegarle in opere pubbliche meno visibili ma più utili, come ad esempio i sistemi di fognatura e trattamento dei reflui fognari. Per garantire la salute dei bagnanti e la tutela dell'ambiente è necessario che entro la fine dell'anno il Ministero della Salute approvi il decreto attuativo, completando la normativa di recepimento della nuova direttiva sulla balneazione. Solo così riusciremmo a salvare la salute del nostro mare e il turismo italiano".
Tra le regioni costiere più importanti conquistano la maglia nera dell'estate 2009 la Calabria (con 15 punti critici, 1 ogni 47 km di costa) e la Campania (con 11 aree fortemente inquinate, 1 ogni 42 km). Promosse, invece, per qualità delle acque e una gestione sostenibile del territorio la Sardegna, con un punto critico ogni 432 chilometri di litorale e con 3 località che hanno conquistato il massimo riconoscimento delle 5 vele e altre 13 segnalate nella Guida Blu con quattro, e la Toscana con un'area inquinata ogni 300 chilometri di litorale e 3 località a cinque vele e altre 6 con le 4 le vele di Legambiente e Touring Club. Il periplo di Goletta Verde lungo la Penisola ha però messo anche a fuoco le eccellenze dei nostri litorali e ha promosso la conservazione della biodiversità e le Aree marine protette con circa 300 località costiere che si distinguono per la tutela dell'ambiente e promozione del turismo sostenibile inserite nelle Guida Blu di Legambiente e Touring Club. (Ansa.it)
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