Massaggi abusivi in spiaggia, facciamo attenzione

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Domenica, 16 Agosto 2009

 

SAN BENEDETTO DEL TRONTO - Il giro d’affari degli improvvisati “terapisti da spiaggia”, per lo più di nazionalità cinese, sta impazzando nelle spiagge italiane. E San Benedetto non ne resta certamente fuori. Proprio i fisioterapisti stanno cercando di ribellarsi alla concorrenza sleale e pericolosa. Ecco cosa ci dice un fisioterapista sambenedettese a riguardo:

«Dopo varie segnalazioni e richieste da parte dei miei pazienti riguardanti i "massaggiatori da spiaggia", ho deciso di scrivere queste righe per il benessere della salute del cittadino, in termini di risposta deontologica ed etica.

Sono un fisioterapista esercitante questa professione a San Benedetto del Tronto e regolarmente iscritto all'A.I.FI. - Regione Marche (Associazione Italiana Fisioterapisti – Regione Marche).

Un numero sempre maggiore di “bagnanti” è solito sottoporsi a massaggi da coloro che professionisti sanitari non sono, ovvero "massaggiatori da spiaggia", spesso senza alcun titolo e improvvisandosi esperti in ambito sanitario, senza considerare i potenziali rischi ai quali vanno incontro.

Spesso e volentieri questo tipo di massaggiatori non sono in possesso di un diploma e hanno causato gravi problemi di salute senza poter essere segnalati quali “Abusivi”, né ai NAS né alle Procure, non avendo a disposizione recapiti e tanto meno ricevuta per avvenuta prestazione sanitaria. Di fatto non rintracciabili e perseguibili. L’azione di denuncia è stata affrontata solo a mezzo stampa per sensibilizzare i potenziali utenti e metterli in guardia rispetto l’esercizio di attività impropria e non autorizzata.

Il tutto è aggravato da un ambiente non sanitario e privo di possibilità di applicazione delle minime norme di igiene. Rispetto l’utilizzo di olio canforato massaggiato da mani sporche e sudate in aggiunta di acqua salata spesso ha prodotto fenomeni di acuta infiammazione con la creazione di "bolle infettive" e necessità di accesso ospedaliero (il tutto già riportato nell’ambito della stampa locale).

Il massaggio praticato su cardiopatici sotto il sole può risultare addirittura letale. Il massaggiatore abusivo non si preoccupa di domandare se il paziente ha qualche cardiopatia, casi in cui è meglio massaggiare da seduti per non affaticare troppo il cuore. Tra l’altro questi abusivi non sono nemmeno assicurati per eventuali danni causati al paziente.

In ogni modo da ormai due anni l'attività del massaggio abusivo in spiaggia è vietata.
Quindi il mio consiglio è quello di rivolgersi per dei massaggi sempre ad un fisioterapista.
Come riconoscere un fisioterapista vero da un abusivista:

1. Il fisioterapista vero è in grado sempre quando viene chiesto di mostrare la propria laurea.
2. è in grado di mostrare tutti gli attestati sugli aggiornamenti di formazione professionale.
3. è tenuto ad emettere ricevute sanitarie detraibili al 19% da parte del paziente.
4. è tenuto ad essere assicurato per eventuali danni causati al paziente.

Tutti i fisioterapisti iscritti all' AIFI sono dei professionisti veri, quindi potete rivolgervi direttamente a tale associazione per avere i nominativi dei fisioterapisti nella vostra zona.

Per concludere riporto qui di seguito un breve articolo del 2 luglio 2009 dell’A.I.FI. riguardo al divieto espresso dal sottosegretario alla Salute:

Massaggio in spiaggia? No, grazie.
Per il secondo anno di seguito è arrivata l'ordinanza del sottosegretario alla Salute Francesca Martini che vieta questo tipo di "servizio" troppo spesso effettuato abusivamente sulle coste italiane.
«Apprezzamenti vivissimi per questo provvedimento» - si congratula Antonio Bortone, presidente di Aifi - «L'onorevole Martini dà il giusto riconoscimento al massaggio come azione competente nell'ambito della terapia manuale. Un modo per cautelare i cittadini ignari dall'esposizione a rischi che, a volte, hanno complicanze funzionali irreversibili».

Firmato ieri (1 luglio 2009, ndr), il provvedimento mette al bando tutte quelle prestazioni "presunte estetiche o terapeutiche" svolte da "soggetti ambulanti lungo i litorali".» (Giada Siliquini - sambenedettoggi.it)

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