Legambiente: no a sconti su Kyoto. Riconvertire energia

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Giovedě, 25 Settembre 2008

 

''La vera minaccia per l'industria italiana e' perdere questa occasione per renderla di nuovo competitiva. Invece di cercare continue scappatoie e' ora che il governo si decida ad agire per riconvertire la politica energetica. come stanno facendo gli altri Stati europei''. Lo afferma il presidente di Legambiente Vittorio Cogliati Dezza a proposito della missione del ministro delle Politiche europee Andrea Ronchi, che - si legge in un comunicato dell'associazione - sta chiedendo in sede europea sconti di emissioni per l'industria italiana. ''Nell'Europa che vuole rafforzare la sua leadership nella lotta al mutamento climatico - prosegue Cogliati Dezza - non c'e' posto per i furbi. Questo continuo elemosinare sconti ci isola e ci fa perdere credibilita' e tempo prezioso nei confronti degli altri governi europei, che nonostante in questi anni abbiano ridotto le loro emissioni, sono chiamati ora a raggiungere obiettivi ben piu' gravosi dei nostri''. Legambiente ricorda che il cosiddetto Pacchetto Ue fissa gli obiettivi di riduzione della CO2 avendo come anno base di riferimento il 2005 e non il 1990 come per il protocollo di Kyoto. ''Far partire il calcolo delle emissioni dal 2005 - aggiunge il presidente di Legambiente - e' gia' stato un regalo per l'Italia che dal 1990 le ha aumentate invece di diminuirle. In pratica con il pacchetto Ue siamo chiamati a tagliare tra il 5 e il 5,5% rispetto ai livelli del 1990, mentre l'impegno di Kyoto era del 6,5% al 2012 anziche' al 2020''. ''Che il governo italiano cerchi, quindi, di avere uno sconto dal suo 5% - conclude Cogliati Dezza - appare ridicolo oltre che assolutamente controproducente''. (ANSA)

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