Fermo pesca finito, tutti in mare

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Martedì, 2 Settembre 2008

SAN BENEDETTO – Pesca, si riparte. Dopo quattro settimane di stop le imbarcazioni del porto sambenedettese questa sera riaccenderanno i motori. E lo faranno, per il secondo anno consecutivo, festeggiando. A partire dalle 21.30, questa sera, l’amministrazione comunale ha infatti organizzato una festa al porto, sulla Banchina Malfizia, per accompagnare i marinai nella ripresa della loro attività di pesca.

Il tutto, naturalmente, con la partecipazione del sindaco Giovanni Gaspari, dell’assessore alle Politiche del mare Settimio Capriotti e di altri esponenti

dell’Amministrazione comunale. Ma si rientra in un mare d’acqua torbida. Perché la crisi non è finita, e al porto lo sanno tutti. Le quattro settimane di stop ed i contributi europei correlati al fermo, hanno fatto respirare gli armatori ma la situazione, rispetto ad uno o due mesi fa, non è cambiata granchè. Il prezzo del gasolio si è assestato ma la cifra, che si aggira intorno agli ottanta centesimi al litro, continua comunque ad essere giudicata alta dai marittimi. In pratica ci si aspettava qualcosa in più anche perché, stando al generale clima di malcontento, non tutte le promesse sembrano essere state mantenute.


“Non è cambiato nulla – spiega Antonio Grossi, marittimo sambenedettese e delegato di Federpesca –. Dal periodo della protesta ad oggi le cose sembrano essere identiche e le promesse assolutamente non mantenute. Per quanto riguarda il fermo erano state fatte delle cifre, ma ne è arrivata soltanto una parte. Si era parlato di uno stop scaglionato in Adriatico, e alla fine ci siamo ritrovati con la solita paralisi generale della pesca che non fa altro che agevolare l’immissione sul nostro mercato dei prodotti ittici provenienti dall’estero. Tutti sanno che il periodo migliore per il fermo va da marzo a maggio, eppure ci si ostina a costringerci allo stop durante il mese di agosto”.

Tra le banchine insomma il malcontento sembra farla da padrone anche perché il caro gasolio continua a rappresentare l’argomento di più stretta attualità. Il calo del prezzo del petrolio non sarebbe infatti coinciso con quello del gasolio destinato ai motopesca delle varie marinerie: “E’ una presa in giro – prosegue Grossi – il petrolio è sceso di 35 dollari al barile mentre il calo delle colonnine non arrivato neppure a 15 centesimi. La situazione è sempre critica e se dovesse continuare così siamo pronti a tornare alla protesta, questa volta però senza fermarci di fronte alle promesse. Stavolta andremo fino in fondo perché la situazione è davvero insostenibile”.

In più, nelle ultime ore, è arrivato anche il commento di Giorgio Fiori, direttore provinciale di Confcommercio che, come ogni anno, critica la scelta dei tempi per il fermo: “Anche quest’anno – afferma infatti Fiori – il fermo pesca si è svolto nel pieno della stagione turistica con le usuali ripercussioni negative per le economie dei commercianti in pesce e dei ristoratori specializzati e quindi dell'immagine turistica in generale della Riviera delle Palme, legata anche alla qualità dell’enogastronomia”.

Questa sera, ad ogni modo, si proveranno a scacciare i fantasmi con un po’ di musica e tante belle parole, vale a dire con la festa alla quale tutta la cittadinanza, sambenedettese e non, è invitata e che prevede i consueti momenti musicali, letture e degustazioni, il tutto con il coinvolgimento, come sempre entusiastico, del Circolo dei Sambenedettesi e delle associazioni di categoria. (Edmidio Lattanzi - Corriereadriatico.it)

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