Lotta al Punteruolo rosso con i prodotti chimici

Aggiorna la pagina

 

Giovedì, 16 Ottobre 2008

 

SAN BENEDETTO - Nella lotta all’ormai famigerato Punteruolo rosso, che da mesi sta attaccando le palme della Riviera, è stata avviata la seconda fase sperimentale che prevede il sezionamento della parte superiore delle 12 palme abbattute, presso la sede della Ecoservice a Castel di Lama, dove ricercatori e operatori Assam valuteranno gli effetti della cura.

Se l'intervento si rivelerà efficace allora avremo fatto bingo ha detto l’assessore all'ambiente di Grottammare Giuseppe Marconi che da tempo segue la guerra intrapresa contro il famoso coleottero proveniente dall'Africa settentrionale che si è pienamente diffuso anche in Italia.

Tale fase prevede il sezionamento e l'analisi della parte superiore di ogni palma soggetta ad abbattimento dove è stata iniettata una soluzione chimico-biologica a base di nematodi che ha agito per una ventina di giorni circa.

L'assessore di Grottammare fa sapere che questa fase è stata appena intrapresa con una ditta specializzata che, con la supervisione e l'ausilio di ricercatori universitari della Facoltà di Agraria di Ancona, nonchè di alcuni operatori Assam, e Marino Alesiani, funzionario del comune di Grottammare, provvederà a sezionare la cosiddetta 'testa' di ogni palma abbattuta, ovvero la parte che si estente per 2 metri in altezza, affinché si possa verificare il livello di efficacia dei metodi messi in atto per debellare i coleotteri attraverso la constatazione della loro presenza/assenza all'interno delle parti sezionate dagli esperti del settore.

Conclusa la fase di verifica, gli studiosi stileranno una casistica per valutare l'efficacia dell'intervento messo a punto e capire se la soluzione chimico - biologica a base di nematodi è stata vincente per combattere il problema.

In caso di fallimento, quale sarà il piano B?

Qualora la sperimentazione risulti fallimentare - risponde Marconi - valuteremo altri metodi di intervento basati su soluzioni chimiche di altra entità. E' nell'interesse di tutti sperare nella riuscita del metodo sperimentale ancora in atto - aggiunge Marconi - poiché la soglia di attenzione resta alta, considerate le ulteriori tre segnalazioni pervenute presso l'assessorato all'ambiente che riguardano la infezione di altri tre esemplari palmizi di cui il primo situato presso la statale, il secondo in un giardino di proprietà privata e il terzo lungo la Val Tesino. (corriereadriatico.it)

Visione ottimizzata 1024x768 pixel

Imposta come tua

"Pagina iniziale"

di Internet Explorer

Webmaster

Disclaimer

by meteorivierapicena.net