Il mare si alzerà di un metro già questo secolo

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Domenica, 12 Ottobre 2008

 

Le stime pubblicate finora sul futuro innalzamento del livello dei mari sono troppo ottimistiche e vanno riviste al rialzo, alla luce di nuovi e preoccupanti dati: e' il grido d'allarme lanciato questa settimana dall'Istituto per la Ricerca sull'impatto climatico (Pik) di Potsdam (est della Germania), consulente del governo tedesco in materia di politica ambientale. ''Dovremmo prepararci per un innalzamento dei livelli dei mari di un metro durante questo secolo'', ha detto alla stampa internazionale il direttore dell'istituto, Joachim Schellnhuber. In particolare, secondo il Pik, le statistiche sul cambiamento climatico presentate all'inizio di quest'anno dal Panel intergovernativo sul mutamento climatico (Ipcc) delle Nazioni Unite sono troppo ottimistiche perche' ormai datate. Secondo il Pik, infatti, il tasso di scioglimento dei ghiacciai dell'Himalaya e della calotta che copre la Groenlandia e' raddoppiato o addirittura triplicato negli ultimi anni, in parte a causa di un aumento delle emissioni di gas a effetto serra dell'industria cinese. Ma queste conseguenze del grande sviluppo dell'economia cinese non sono state incluse nel rapporto dell'Ipcc sul riscaldamento globale presentato nel febbraio 2007 perche' all' epoca non erano note. In quell'occasione, l'Ipcc ha previsto un innalzamento del livello dei mari di tra 18 e 59 centimetri entro il 2100. Le emissioni di gas serra, ha spiegato Schellnhuber, sporcano il ghiaccio e ne indeboliscono il potenziale di riflessione del raggi solari, che vengono quindi assorbiti maggiormente, favorendo cosi' lo scioglimento. In particolare - ha precisato l'Istituto d'economia mondiale di Kiev - le emissioni di anidride carbonica, principale responsabile del riscaldamento climatico, continuano ad aumentare a un tasso del 3,5% all'anno, soprattutto in seguito al frenetico sviluppo economico di Paesi emergenti come Cina ed India, Basti pensare che, fino a 20 anni fa, l'aumento era dell'1% all'anno. Ma anche altri fattori contribuiscono a rendere la situazione piu' seria di quando l'Ipcc abbia previsto. Tra questi, un calo del volume di particelle 'sporche' nell'aria, che contribuiscono a proteggere la Terra dal sole. E su questo punto, Schellnhuber avverte che limitare le emissioni in metropoli come Pechino per cercare di pulirne l'aria, paradossalmente potrebbe aumentare le temperature globali invece di ridurle. Gli scienziati del Pik ritengono che l'uomo abbia oggi il 50% di probabilita' di limitare a due gradi centigradi l'aumento globale delle temperature prima del 2100. Questo risparmierebbe alla Terra seri danni - spiegano - ma solo a patto che i piani messi sul tavolo dai Paesi del G8 per ridurre le emissioni di gas serra vengano realizzati. ''Nonostante sia sempre difficile fornire cifre certe - ha detto il direttore del Centro Euro-Mediterraneo per i cambiamenti climatici, Antonio Navarra - da queste stime, pero', continuano a uscire numeri importanti che rafforzano la serieta' del problema al di la' del numero preciso''. ''Nel caso tutta la calotta della Groenlandia si sciogliesse - ha aggiunto - l' innalzamento dei mari, e' stato calcolato, sarebbe di 7,5 metri e, in base a questo, a seconda della percentuale di scioglimento che si prende in considerazione, si arriva al potenziale di innalzamento dei mari''. (ANSA)

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