COSSIGNANO - Anche sommando le età di tutti e ventitré i giovani visitatori, non si riuscirebbe neppure ad avvicinare quella del personaggio visitato. Protagonisti del singolare incontro gli alunni della scuola primaria di Cossignano, accompagnati dalle loro insegnanti, e la Cerquatonda, la fiabesca quercia che, pur in comune di Montalto delle Marche, è molto più vicina alla Cossignano stessa.
Invitato dal Sindaco, Roberto De Angelis, il dottor Valido Capodarca, autore del recente libro “Alberi monumentali delle Marche” stampato a cura della Roberto Scocco Edizioni di Macerata, è andato nella Sala delle Culture della residenza municipale di Cossignano dove, davanti ad una platea attenta costituita dagli alunni delle classi 4° e 5° primaria, ha fatto conoscere, con proiezioni di immagini e con il racconto della loro storia, gli alberi più importanti della regione, in particolare quelli della provincia di Ascoli Piceno e, ancor più nel dettaglio, quelli collocati nei dintorni ed a Cossignano.
Alla fine dell’illustrazione, l’iniziativa si è conclusa con una visita al più vicino dei monumenti naturali presentati, la bellissima Cerquatonda. Qui gli scolari hanno potuto veramente “toccare con mano” l’oggetto della lezione, verificando, attraverso un momento di sano divertimento, che non bastavano cinque di loro che si prendevano per mano per abbracciarne il fusto.
La Cerquantonda, infatti, nei suoi trecento e passa anni di età, ha raggiunto una circonferenza di 5 metri e 20 centimetri, un’altezza di 20 metri e un diametro di chioma di 27. Sarebbero stati 30 i metri di chioma prima di recenti vicende legate alla sua salute e che hanno costretto il comune di Montalto a richiedere l’intervento dell’alpinista Alfredo Giannini il quale, per ridare vigore alla gloriosa pianta, ha eliminato le parti morte o moribonde - ben 50 quintali di legna ricavata dalla potatura - riducendo di 3 metri l’ampiezza della chioma.
Nel corso dell’escursione, c’è stato tempo anche per fare visita alla secolare Palma di Villa Trocchi in Cossignano, uno dei massimi rappresentanti della specie Jubaea chilensis della provincia (la seconda per dimensioni con la sua circonferenza di tronco di 3,57 metri ndr), gloriosa erede di quelle che, nell’isola di Pasqua, vennero completamente sterminate per veicolare i famosi “mohai”, le gigantesche teste di pietra costruite dagli antichi abitanti dell’isola del Pacifico. Insomma, alla Cerquatonda i ragazzi si sono potuti divertire e, allo stesso tempo, hanno imparato. Un po’ come ai tempi dell’antica Grecia, maestra di cultura, quando le lezioni si svolgevano sul campo, magari passeggiando sotto i portici. E non dietro un banco. (Laura Ripani - corriereadriatico.it)
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