Clima: Parlamento EU, nuovo giro di vite sulle emissioni

Aggiorna la pagina

 

Mercoledì, 8 Ottobre 2008

 

La lotta al cambiamento climatico non puo' aspettare la fine delle crisi finanziaria in atto: questo il messaggio lanciato oggi a Bruxelles dalla commissione ambiente del Parlamento europeo che ha confermato e rafforzato le proposte dell'Esecutivo Ue per un ulteriore giro di vite alle emissioni di gas ad effetto serra in Europa. ''Non vogliamo incrementare i costi dell'industria'' - ha detto al termine dei lavori l'irlandese Avril Doyle, relatrice del rapporto approvato oggi con 44 voti a favore, 20 contrari ed un astenuto. ''Un voto chiaro'', ha precisato Doyle, ma che ha visto la grande maggioranza dei deputati del Partito popolare europeo (Ppe) all'opposizione. Divisi anche gli italiani: a favore Guido Sacconi (Pd) e Roberto Musacchio (Prc); contro Salvatore Tatarella (An), Elisabetta Gardini (Fi) e Amalia Sartori (Fi). Una divisione che riflette la volonta' del governo di ''riaprire la riflessione'' sul pacchetto clima-energia per tener conto dei costi e degli effetti sull'industria, come ha indicato venerdi' scorso a Parigi il ministro per le politiche comunitarie Andrea Ronchi. Per il commissario all'ambiente Stavros Dimas il voto di oggi rappresenta un ''passo avanti'' anche se rischia di rendere piu' difficile un compromesso con il Consiglio Ue. Il voto del Parlamento europeo in plenaria e' atteso a dicembre. I deputati della commissione ambiente hanno quindi confermato la richiesta di Bruxelles di ridurre del 20% al 2020 i gas ad effetto serra, portando la percentuale automaticamente al 30% in caso di accordo alla Conferenza internazionale sul clima in programma nel dicembre 2009 a Copenaghen. Non solo, hanno anche deciso di introdurre un target di riduzione dei gas pari al 50% al 2035 e del 60-80% al 2050. Novita' poi sull'assegnazione delle quote di emissioni. La proposta di Bruxelles prevede di mettere all'asta a partire dal 2013 le quote di C02 concesse a ciascun impianto che partecipa al Sistema del mercato europeo delle emissioni (Ets). Gli eurodeputati ora confermano la proposta di acquisto all'asta del 100% delle quote per il settore elettrico, mentre introducono prima del previsto, al 31 marzo 2010, un trattamento particolare per le industrie energivore, che operano ad esempio nei settori dell'alluminio, cemento ed acciaio. Le restanti industrie invece devono pagare dal 2013 il 15% delle quote loro assegnate, per arrivare al 100% nel 2020. Viene rafforzata anche la flessibilita' (dal 30 al 40% tra il 2008 e il 2020) negli impegni di riduzione nazionale, usando crediti derivanti da progetti di riduzione delle emissioni extra-Ue.(ANSA)

Visione ottimizzata 1024x768 pixel

Imposta come tua

"Pagina iniziale"

di Internet Explorer

Webmaster

Disclaimer

by meteorivierapicena.net