Protocollo di Kyoto) e obiettivi annuali di
riduzione che porteranno gli Usa agli stessi livelli
del 1990 entro il 2020 e a un’ulteriore riduzione
dell’80% entro il 2050. Verranno investiti 15
miliardi di dollari ogni anno a favore delle energie
rinnovabili, con la creazione di 5 milioni di nuovi
posti di lavoro. E’ chiaro che per Obama la politica sui cambiamenti climatici rappresenta la vera occasione per uscire dalla crisi economica.
Il discorso di Obama costituisce per il Wwf una completa inversione di rotta rispetto alla politica negazionista e ostruzionistica dell’amministrazione Bush della quale sarebbe veramente molto importante effettuare un’analisi accurata del tremendo “costo dell’inazione” sulle questioni climatiche che ha prodotto dal punto di vista ambientale, sciale ed economico e sanitario non solo per gli Stati Uniti ma per il mondo intero. La leadership americana, accanto a quella europea e ai molti segnali che vengono dalle economie in via rapido sviluppo (molti rappresentanti di questi paesi sono presenti al Summit di Schwarzenegger) potrà permettere al mondo di affrontare davvero la più grave minaccia che incombe sul Pianeta e sulla vita di centinaia di milioni di persone. Il Presidente eletto, peraltro, aveva già sottolineato che subordinerà gli aiuti statali al settore dell’auto a precisi criteri (“gli aiuti devono servire ad andare da qualche parte, non per andare da nessuna parte”) e l’alleanza con il governatore Schwarzenegger potrebbe preludere a un ok per la regolamentazione delle emissioni di CO2 delle auto della California, finora bloccata dal veto di Bush: questo rappresenterebbe una svolta per il mercato mondiale, di cui anche i leader europei non potranno non tener conto.
Il Wwf si augura anche in Italia vi siano politici che emulino la capacità bipartisan di assumere una leadership visionaria sui cambiamenti climatici e di porre fine al colpevole immobilismo dell’amministrazione Bush. In primis dando impulso all’approvazione di un Pacchetto Europeo sul clima davvero capace di affrontare la grande sfida che abbiamo di fronte: indebolire oggi la leadership europea, di fronte alla svolta Usa, sarebbe un atto autolesionista e stupido. Oggi bisogna dar valore alla capacità di futuro che la UE può esprimere e, nel caso del nostro paese, iniziare a muoversi e in fretta: ormai è chiaro che la politica della lamentela e dell’attesa degli eventi premia le posizioni economiche di privilegio e parassitismo e sabota il futuro del Paese. Altro passo fondamentale e improcrastinabile è una strategia italiana per far fronte ai cambiamenti climatici che segni un percorso obbligato di riduzione delle emissioni di CO2, con un impulso straordinario alle fonti energetiche rinnovabili e alle tecnologie a emissione zero. Non creando pezzi di carta inapplicati, come le delibere CIPE in materia, e senza perdere tempo con le false soluzioni, come il nucleare, non sicure, economicamente svantaggiose e per la cui realizzazione ci vuole troppo tempo. La perdita di tempo non è più un’opzione.
Per perseguire questi risultati il Wwf proseguirà nelle prossime settimane il ‘pressing’ sulle istituzioni nazionali e locali con la consegna dello speciale Calendario ANNO DEL CLIMA, dopo quella avvenuta presso Montecitorio al Presidente della Camera, on. Gianfranco Fini, che raccoglie gli impegni più importanti dei prossimi mesi che culmineranno nella Conferenza delle Parti del dicembre 2009 (Copenaghen) che dovrebbe concludere il negoziato approvando un accordo finale sul clima. (greenreport.it)
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