Nell'attuale era interglaciale i gas serra,come anidride carbonica e metano, hanno impiegato solo 100 anni a raggiungere i livelli di concentrazione che, senza l'intervento dell'uomo, la terra avrebbe prodotto naturalmente in settemila anni. Il dato e' emerso dal Congresso sul Clima, organizzato dall'Universita' Ca' Foscari di Venezia. ''Nei periodi glaciali l'anidride carbonica si assesta ad una concentrazione di circa 180 parti per milione - ha detto, usando un altro parametro, la prof.Barbara Stenni dell'Universita' di Trieste - e in quelli interglaciali di 280, ma attualmente siamo gia' a 370, ed e' la velocita' di questa variazione che ci preoccupa, perche' sono le concentrazioni piu' alte riscontrate nell'ultimo milione di anni''. Le evidenze piu' allarmanti vengono dalle ricerche condotte nell'ambito del progetto Epica (European Project for Ice Coring in Antarctica) al quale hanno partecipato dieci nazioni europee, con finanziamenti nazionali e della Comunita' Europea. ''Incrociando i dati ottenuti con l'esame dei carotaggi effettuati nei ghiacci di Antartide e Groenlandia con quelli dei sedimenti marini - ha detto il prof.Carlo Barbante dell' Universita' di Venezia, chairman del congresso - e' stato possibile ricostruire gli andamenti climatici degli ultimi due milioni di anni; gli studi hanno evidenziato che l'attuale periodo interglaciale potrebbe durare ancora per cinque-diecimila anni, un tempo maggiore rispetto al precedente a causa dei parametri orbitali, ma negli ultimi cento anni la temperatura e' gia' salita di circa un grado, limite che avrebbe dovuto raggiungere invece a fine periodo''. ''I modelli piu' attendibili - ha detto ancora Barbante - dicono che nei prossimi cento anni ci si potrebbero aspettare variazioni di temperatura da 2 a 5 gradi''. Il congresso prosegue fino al prossimo 13 novembre con il confronto tra i climatologi internazionali. (ANSA). YNT-BE
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