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WASHINGTON, Stati Uniti -- Il cervello di un jazzista, durante un’improvvisazione, spegne le aree di inibizione e attiva quelle dell’espressività, permettendo a chi ascolta di emozionarsi. Questo è quanto è stato scoperto da alcuni ricercatori americani, che hanno studiato il cervello dei musicisti jazz con la risonanza magnetica durante un’esecuzione al piano.
"Non è una capacità esclusiva degli artisti, tutti noi utilizziamo meccanismi simili quando ci lasciamo andare alla spontaneità", dichiara Charles Limb del dipartimento di chirurgia dell’Università Johns Hopkins, che insieme ai
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ricercatori del National Institute on Defness and
Other communications Disorders, ha condotto lo
studio.
"Quando un jazzista improvvisa, istintivamente chiude gli occhi e si trova in una situazione di simil-trance in cui genera musica mai sentita e spontanea" spiega Limb.
Dalle immagini emerse con la risonanza magnetica, si è notato come alcune aree cerebrali si attivano in maniera analoga in tutti i musicisti del campione, ma in modo diverso in base ai momenti d’improvvisazione e a quelli in cui si eseguono le note dello spartito.
Daniele Marucci
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