Scajola: "Centrali nucleari entro 5 anni"

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Giovedì, 22 Maggio 2008

ROMA -- Entro cinque anni in Italia saranno costruite nuove centrali nucleari. Lo ha annunciato il ministro dello Sviluppo economico, Claudio Scajola, durante il suo intervento all'assemblea di Confindustria. Secondo Scajola solo gli impianti nucleari permettono di produrre energia in grosse quantità e a costi contenuti, nel rispetto dell'ambiente.

Soltanto l'anno scorso un sondaggio condotto dall'Ipr Marketing per conto dei Verdi portava alla luce dati molto chiari sul nucleare: il 56 per cento degli italiani aveva espresso parere contrario nei confronti delle

centrali. Oggi però il nucleare sembra molto più vicino. Almeno stando alle parole pronunciate dal ministro Scajola al convegno di Confindustria.

Il ritorno all'atomo è stato definito dal ministro "un solenne impegno assunto dal presidente Berlusconi all'atto della fiducia al nuovo governo". Secondo Scajola c'è la necessità di definire "una strategia energetica nazionale contenente priorità, indirizzi e strumenti di attuazione per il breve e il lungo periodo". Il ministro ha detto che il programma "sarà sottoposto a pubblica consultazione tramite una Conferenza nazionale per l'energia e l'ambiente".

Scajola ha precisato che il nostro Paese ha bisogno di energia "a costi competitivi e in quantità adeguate". Il ministro dello Sviluppo economico ha concluso il suo discorso tra gli applausi al meeting di Confindustria. Ma i pareri contrari non si sono fatti attendere: "Non si può tornare al nucleare - ha detto Ermete Realacci, ministro ombra dell'Ambiente -, perché è una scelta costosa e ideologica. E' come l'articolo 18, e sappiamo com'è finita quella battaglia".

Uno "no" secco anche da Legambiente: "Ecco che riparte la favoletta del nucleare che risolve tutti i problemi energetici dell'Italia", ha commentato l'associazione ambientalista. "Prima di sbandierare atomi a destra e a manca" - precisa il presidente nazionale di Legambiente, Vittorio Cogliati Dezza - "l'esecutivo dovrebbe chiarire dove pensa di recuperare i soldi per realizzare gli impianti".

Il presidente nazionale di Legambiente ha fatto anche un esempio: secondo Cogliati Dezza l'unico reattore commissionato nell'Europa occidentale dopo il disastro di Cernobyl è stato quello finlandese, sull'isola di Olkiluoto, che ha già superato del 35 per cento il budget iniziale.

La conferma sui costi elevati degli impianti, ha aggiunto Dezza, arriva dall'Energy information administration degli Stati Uniti, secondo cui l'energia elettrica proveniente da una centrale nucleare è più costosa del 15 per cento rispetto a quella prodotta col gas naturale.

Secondo il presidente nazionale di Legambiente se non ci saranno intoppi gli impianti saranno ultimati tra 20-25 anni. L'associazione infine ha chiesto al governo di indicare dove saranno collocate le nuove centrali.

La proposta è stata accolta con entusiasmo dall'amministratore delegato dell'Enel Fulvio Conti, che ha dato subito la disponibilità della sua azienda al progetto. All'incontro il ministro ha toccato anche il tema del caro petrolio: "Utilizzeremo detassazioni mirate dei carburanti per le forme di trasporto che più incidono sui costi dei principali beni e servizi", ha detto Scajola.

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