Dopo la carota arriva il bastone, ha commentato Vittorio Prodi, eurodeputato del Pd in commissione Ambiente, riferendosi agli incentivi per la tutela ambientale adottati nelgi anni dall'Ue. Per Guido Sacconi (Pse), relatore sul cambiamento climatico, l'approvazione di oggi segna un passaggio '' quasi storico'' considerando gli anni trascorsi in un ''ping pong'' fra Consiglio e Parlamento e ai quali ha posto fine una sentenza della Corte di giustizia Ue. Nel 2005, infatti, la Corte ha stabilito la competenza europea ad adottare misure nell'ambito del diritto penale per garantire la tutela ambientale. Nel 2007 la Corte ha pero' stabilito che sta agli Stati e non all'Ue fissare le modalita' delle sanzioni. Per questo la direttiva approvata oggi fornisce ai paesi Ue una cornice all'interno della quale ogni stato europeo dovra' fissare le sanzioni penali, che dovranno essere ''effettive, proporzionate e dissuasive''.
Nella formula di compromesso approvata oggi e' saltata la proposta originaria della Commissione Ue di stabilire gia' nel testo dei paletti per le sanzioni contro chi inquina intenzionalmente o per grave negligenza e che prevedevano, per le persone fisiche, fino a dieci anni di carcere e l'eventuale obbligo di pagare i danni e per le persone giuridiche una multa fino a 1 milione e mezzo di euro. La norma Ue punta l'indice contro varie forme di inquinamento grave, provocate da impianti che gestiscono sostanze pericolose, dalla gestione dei rifiuti e delle scorie nucleari, ma colpisce anche il possesso, la cattura, l'uccisione o la distruzione di specie protette di animali e piante e qualsiasi azione che provochi il significativo deterioramento di un habitat all'interno di un sito protetto.
Per quanto riguarda i rifiuti, sono sanzionabili penalmente la raccolta, il trasporto, il recupero e l'eliminazione, comprese la vigilanza dei siti di smaltimento che provochino o possano provocare il decesso o lesioni gravi alle persone o danni rilevanti alla qualita' dell'aria, del suolo, delle acque alla fauna e alla flora. Sono altrettanto sanzionabili la produzione, l'importazione, l'esportazione e l'immissione sul mercato o l'uso di sostanze che riducono lo strato di ozono. (ANSA)
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