Molte delle aree sono rimaste isolate: gran parte delle strade non sono infatti percorribili, e le comunicazioni telefoniche risultano quasi ovunque interrotte. La scossa principale di magnitudo 7,8 di è registrata alle 14,28 locali (le 8,28 ora italiana) e ha avuto come epicentro la regione montagnosa del Wenchuan. A seguire si sono registrate oltre 300 scosse di assestamento e secondo i geologi cinesi un sisma di tale intensità può causare altre scosse devastanti. La scossa è stato avvertita a Pechino ma anche ad Hong Kong e a Taiwan ha causato vittime e danni oltre che in Sichuan, nel vicino Yunnan e in Gansu. L’area coinvolta si stima sia pari a 1,3 milioni di chilometri quadri, in cui vivono circa 180 milioni di persone, circa un decimo dell’intera popolazione cinese. Il terremoto ha sepolto sotto le macerie 900 studenti di un liceo di Dujiangyan nella provincia del Sichuan. Cinquanta salme sono state finora estratte dalle macerie.
Le autorità riferiscono di 8 edifici scolastici crollati, tra cui due scuole a Chongqing, circa 300 chilometri a nord dell’epicentro. in cui hanno perso la vita quattro bambini. Nello Shifang due impianti chimici sono crollati seppellendo centinaia di lavorati e causando una perdita di 80 tonnellate di ammoniaca: 6.000 residenti sono stati evacuati Nel 1976 un altro sisma di 8,2 gradi di magnitudo devastò Tangshan nella provincia nordorientale dell’Hebei causando quasi 300.000 vittime.
(lastampa.it) |