L'alveare viene impiegato come sofisticato strumento di indagine e il miele diventa la carta d'identita' del territorio. Per la realizzazione del progetto il Parco ha selezionato cinque apicoltori, Andrea Ciccone di Capestrano (L'Aquila), Caterina Vittorini di Arischia, frazione dell'Aquila, Gino Damiani di Farindola (Pescara), Mauro Di Luigi di Isola del Gran Sasso (Teramo) ed Eugenio Casini di Amatrice (Rieti), ai quali affidare stazioni fisse di monitoraggio ambientale con 3 arnie ciascuna, posizionate in 5 diverse aree del Parco. Gli apicoltori hanno gia' ricevuto, in comodato gratuito per un anno, tutto il materiale apistico necessario, comprese arnie e sciami di razza Apis mellifera ligustica Spinola. La conferma dei risultati attesi dal progetto contribuirebbe ad apportare valore aggiunto alla qualita' dei mieli, differenziandoli in funzione dell'area di provenienza, sia in termini di qualita' del prodotto sia quale indicatore della qualita' ambientale, con positive ripercussioni sull'apicoltura, intesa come attivita' economica condotta in aderenza alle esigenze di tutela ambientale. (ANSA)
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