La marcia antinucleare nella Francia atomica

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Venerdì, 2 Maggio 2008

Sembra la sfida di Davide contro Golia, ma la rete "Sortir du nucléaire", che raggruppa 821 associazioni, ha iniziato il 26 aprile, giorno dell’anniversario del disastro di Cernobyl, dal Battersea Park di Londra, una marcia antinucleare che è arrivata in Francia il primo maggio e che terminerà il 18 luglio a Ginevra, in Svizzera.

Una marcia internazionale alla quale partecipano francesi, australiani, americani, giapponesi, britannici e che il 5 maggio raggiungerà la centrale atomica di Flamanville, il cantiere dell’Epr dove si costruisce il reattore di ultima generazione, il nuovo e contestato fiore all’occhiello della Francia atomica.
La marcia è chiamata “Towards a nuclear Free Future” (verso un futuro senza nucleare) ed è stata avviata dall’associazione australiana “Footprints for Peace” che in Francia è stata accolta e sostenuta dalla rete Sortir du nucléaire.

I militanti di Footprints for Peace sono partiti dalla protesta contro lo sfruttamento delle miniere di uranio dell’Australia, dove si trovano il 40% delle riserve mondiali di uranio, e dalle «gravi contaminazioni che esse impongono all’ambiente ed alle popolazioni locali». La Francia è il luogo ideale per la protesta perché è un paese privo di uranio ma con la più alta percentuale di energia nucleare prodotta sul totale dei consumi energetici, e gli antinucleari francesi ad australiani accusano il colosso nucleare francese Areva di esercitare «una pressione sull’Australia per lo sviluppo dell’industria delle miniere di uranio, e in particolare per ottenere l’accesso alla grande riserva di Koongarra, limitrofa alla regione di Kakadu, classificata nel patrimonio mondiale».

La Marcia per un futuro senza nucleare , rigorosamente a piedi, attraverserà la Francia, toccando numerose installazioni nucleari, con l’obiettivo di sensibilizzare l’opinione pubblica sugli effetti dell’insieme del ciclo nucleare e Sortir du nucléaire spiega che «Oggi c’è il bisogno urgente di un’azione globale per rompere il ciclo di distruzione di massa creato da: estrazione dell’uranio, processo arricchimento dell’uranio, centrali nucleari, fabbricazione di armi nucleari, gestione delle scorie radioattive».

Ed allora Sortir du nucléaire dirà in anticipo che «il nucleare non è né pulito né rinnovabile! Il nucleare costituisce un rischio grave e reale per le generazioni presenti e future. Non lasciamo costruire nuovi reattori o siti nucleari in Francia o altrove nel mondo (Epr, Bure, Iter…). Come il 90% degli europei, esigiamo investimenti massicci nel risparmio energetico e nello sviluppo di energie rinnovabili, le sole soluzioni per preservare efficacemente il clima. Di fronte al cambiamento climatico, il nucleare non è che una pericolosa illusione.

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