Energia: il sole del Sahara potrebbe dare all'Europa l'elettricità necessaria

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Venerdì, 25 Luglio 2008

L'Europa alle prese con caro-gas e caro-petrolio potrebbe risolvere una grossa parte dei suoi spinosi problemi energetici installando una selva di pannelli solari nel deserto del Sahara. Parlando ad un convegno scientifico a Barcellona (l'Euroscience Open Forum), un esperto che lavora per l'Unione europea - Arnulf Jaeger-Walden - ha sottolineato che basterebbe catturare e sfruttare appena lo 0,3% della luce ricevuta in Nord Africa e Medioriente per soddisfare a prezzi concorrenziali tutto il fabbisogno elettrico del vecchio continente. Secondo Jaeger-Waldendal, dipendente dell'Istituto per l'Energia, finanziato dall'Ue, il Sahara potrebbe generare colossali quantita' di energia pulita

tramite cellule foto-voltaiche o utilizzando il calore del sole per azionare le turbine con grandi quantita' di acqua portata all'ebollizione. L'energia dovrebbe poi essere distribuita in Europa con una nuova rete 'sostenibile' in grado di veicolare anche energia eolica (prodotta soprattutto sulla ventosa costa atlantica nordafricana).

 

Secondo il quotidiano londinese 'Guardian', che ha dato oggi grande risalto al progetto presentato a Barcellona dall'esperto europeo, il presidente francese Nicolas Sarkozy e il primo ministro britannico Gordon Brown hanno gia' dato il loro ''sostegno politico'' all'idea di una grandiosa ''rete energetica sostenibile''. Proprio la costruzione della rete per portare l'energia pulita in Europa dalla sponda sud si prospetta come l'elemento di gran lunga piu' costoso e complesso del progetto che in tutto dovrebbe richiedere investimenti per circa 450 miliardi di euro. A detta di Jaeger-Walden grossi interventi sulla infrastruttura elettrica sarebbero necessari in Paesi come Italia, Spagna, Grecia e Turchia che attualmente non hanno la capacita' di immagazzinare e smistare eventuale energia in forte arrivo dal Nord Africa. In effetti a quanto scrive il 'Guardian', l'Algeria si sta gia' attrezzando a quello che si profila come il grosse business energetico del futuro: conta di incominciare ad esportare nel 2020 verso l'Europa i primi quantitativi di energia generata dal sole che picchia duro sul Sahara. Gli ecologisti di Greenpeace vedono ovviamente con favore la prospettiva dei pannelli solari nel deserto nordafricano: il consumo di energia pulita su larga scala dovrebbe infatti avere un grosso impatto positivo sull'ambiente, contribuendo a fermare il surriscaldamento climatico. (ANSA)

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