nucleari nel mondo evidenzia come si tratti del
sistema di produzione di energia meno pericoloso di
tutti". Per il ministro "la questione energetica ha
ormai assunto i contorni di una vera e propria
emergenza, che per l'Italia presenta caratteri di
maggiore criticità. Di fronte a un simile scenario,
sarebbe folle rimanere inerti".
Parole rinforzate poi nel pomeriggio da Silvio Berlusconi. Se il prezzo del petrolio non scende, ha sostenuto il presidente del Consiglio, "l'occidente dovrà immettersi in una massiccia realizzazione di centrali nucleari". Anticipando le perplessità che la costruzioni di nuovi impianti continua a suscitare in Italia, il premier ha quindi aggiunto: "Stamane ho avuto contatti con paesi disponibili ad accogliere centrali nucleari con finanziamenti italiani".
D'accordo con Scajola anche il presidente dell'Enel Piero Gnudi: "Credo siano incidenti assolutamente irrilevanti, piccoli guasti sono sempre successi, solo che siccome noi abbiamo lasciato il nucleare, non hanno avuto evidenza sulla stampa". "Comunque - ha concluso Gnudi - se e quando faremo impianti nucleari in Italia saranno molto moderni e ancora più sicuri. Gli incidenti anche se sono su impianti vecchi non sono significativi".
Ermete Realacci, ministro ombra dell'Ambiente, si augura che "gli effetti dell'incidente alla centrale di Tricastin (in cui ieri cento operai sono stati lievemente contaminati, ndr) siano davvero di lieve entità, ma questo non vuol dire che non si debba sempre e comunque pretendere la massima trasparenza dalle autorità quando accadono incidenti agli impianti nucleari". Per l'esponente del Pd "il nodo della sicurezza è ben lungi dall'essere superato e nonostante il nucleare oggi ci venga presentato come una fonte di energia sicura, pulita, illimitata e di basso prezzo, sappiamo bene che non è così".
Quello di ieri è stato il terzo incidente in Francia in un paio di due settimane. Gli altri due episodi erano avvenuti lo scorso 8 luglio , ancora nella centrale di Tricastin, e il 18 luglio quando in un impianto dell'Areva a Romans-sur-Isere c'è stata una fuoriuscita di acque contaminate da elementi radioattive.
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