L´Ue fa Epoca per capire l´acidificazione degli oceani

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Mercoledì, 23 Luglio 2008

BRUXELLES. A giugno l´Unione europea ha dato il via, con un finanziamento parziale di 6,5 milioni di euro, all´European project of ocean acidification (Epoca), un consorzio che comprende 100 scienziati appartenenti a 27 organizzazioni di 9 paesi diversi. L´obiettivo di Epoca è quello di documentare l´acidificazione dell´oceano e di comprendere il suo impatto sui processi biologici, in

seguito il progetto punta a prevedere le sue conseguenze per i prossimi 100 anni e consigliare i responsabili delle politiche su soglie potenziali o punti critici da non oltrepassare.

L´Ue, che collabora ad Epoca insieme ad agenzie Onu ed all´Unesco, è preoccupata per l´impatto dell´aumento della C02 sugli oceani e il consorzio Epoca sta effettuando ricerche sull´acidificazione dell´oceano e su ogni possibile collegamento con la controversa fertilizzazione dell´oceano, cioè l´aggiunta di sostanze nutriti enti nelle acque marine per favorire la crescita di alghe che assorbono la CO2, creando così un "pozzo" oceanico nel quale intrappolare il carbonio in eccesso.

Un´ipotesi ed una pratica vista come il fumo negli occhi da molti scienziati ed ambientalisti che sostengono che così, aumentando i livelli di CO2 negli oceani, si aumenterebbe anche il livello di acidità dell´acqua, con gravissime conseguenza sugli animali dotati di guscio o carapace, visto che l´aumento dell´acidità potrebbe impedirgli di formare il loro guscio protettivo, con un impatto probabilmente disastroso sull´intera catena alimentare marina.

Epoca vuole capire come sviluppare metodologie comuni per «identificare differenze, o mancanza di differenze, nella calcificazione tra varie unità tassonomiche, regioni e nel tempo, e di garantire che i dati vengano riportati in maniera da essere comprensibili e accessibili agli scienziati anche tra vari decenni per poter rilevare i cambiamenti».

Comunque, la nona conferenza delle parti della Convenzione sulla diversità biologica, tenutasi a maggio a Bonn, ha annunciato una moratoria sulla fertilizzazione degli oceani che chieda agli Stati membri di garantire che nessuna attività di fertilizzazione dei mari venga svolte fino a quando non ci saranno adeguati dati scientifici un´adeguata base scientifica. Quel che Epoca tenta di fare.

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