Un radar in Maremma contro la pesca illegale

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Venerdì, 18 Luglio 2008

Un sistema di controllo radar per contrastare la pesca illegale in Italia. Si tratta del primo punto di osservazione permanente promosso da ambientalisti e pescatori – e anche questa è una notizia – reso operativo da Wwf Italia e AGCI Agrital sulle coste della Maremma. Precisamente a Bocca d’Ombrone, tra Talamone e Marina di Grosseto. Il radar rappresenterà uno strumento essenziale per il punto di osservazione permanente che monitorerà un tratto di costa

particolarmente interessata da attività di strascico illegale sottocosta, oggetto in passato di diverse denunce e contestazioni da parte dell’Autorità Marittima.


Obiettivo di questo progetto pilota è quello di mettere in condizione l’Autorità marittima di rilevare 24h su 24 attività illegali di pesca a strascico entro le 3 miglia dalla costa nella zona del Parco regionale della Maremma.

Il sistema di controllo radar è stato realizzato grazie all’iniziativa congiunta e al finanziamento di AGCI Agrital e WWF, in seguito ad un piano di azione stipulato nel 2002. Il sistema, una struttura radar interfacciata con un GPS collegato ad un sistema informatico in grado di trasmettere in continuo dati e rilievi al sistema delle capitanerie di porto, è stato installato presso una costruzione messa a disposizione dall’Ente Parco della Maremma. Trattandosi di una zona completamente scoperta da reti di trasmissione dati, sono state diverse le difficoltà tecniche che questo progetto pilota ha dovuto superare, grazie ad un’assidua collaborazione tra i tecnici delle Associazioni e del Comando Generale delle Capitanerie di Porto.

«Il Wwf ha sempre creduto in questo progetto – dichiara Marco Costantini Responsabile Mare del WWF Italia - perché è importante che pescatori e ambientalisti lavorino insieme per la difesa della biodiversità marina. La pesca illegale, soprattutto la pesca a strascico sotto costa, è una vera piaga che può causare danni incalcolabili sui fondali e la riduzione drastica delle risorse mette a rischio lo stesso futuro della pesca. È dunque importante che per combattere la pesca illegale vi sia un inasprimento delle sanzioni, una intensificazione dei controlli da parte delle Capitanerie di Porto, ma soprattutto la collaborazione di tutti gli attori ed operatori del mare, e questo progetto è il primo passo in questa direzione».

«Con il nostro contributo a questa iniziativa contro la pesca illegale abbiamo voluto fare un salto di qualità passando dalle parole ai fatti – sottolinea Giampaolo Buonfiglio, presidente di AGCI Agrital – Riteniamo che da troppo tempo il mondo della pesca si limiti alle enunciazioni di principio, continuando nei fatti a perpetrare un sistema di tolleranza, quando non di omertà, nei confronti dei pescatori che infrangono le regole. Un costume mentale che va abbandonato attuando azioni concrete come quelle di Talamone, per rendere la pesca un sistema attivo ed impegnato nella protezione del mare, per difendere la categoria ridandole credibilità e tutelando le risorse da cui dipende il suo futuro».
(www.greenreport.it)

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