G8: trovato accordo, emissioni dimezzate entro il 2050

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Marted́, 8 Luglio 2008

Gli Otto Grandi hanno trovato l'accordo sui cambiamenti climatici prevedendo un ambizioso taglio del 50 per cento delle emissioni entro il 2050. Dopo una notte di trattative serrate il G8 ha varato un documento comune che fissa gli obiettivi di medio e lungo periodo, con il coinvolgimento non solo delle potenze emergenti ma anche dei Paesi (circa 200) che partecipano in sede Onu alle discussioni sul clima. Nel vertice in Germania dell'anno scorso il G8 si era limitato a mettere nero su bianco solo che i Grandi prendevano ''seriamente in considerazione'' la possibilita' di una riduzione di Co2 per frenare il

riscaldamento globale del pianeta. Parallelamente il G8 oggi ha anche licenziato la dichiarazione sull'economia mondiale dove si conferma un'analisi preoccupata della situazione mondiale; gli Otto Grandi pero' rimangono fiduciosi su una ripresa a lungo termine. Al centro dell'analisi c'e' naturalmente il caro-petrolio. A dare il senso della gravita' della situazione c'e' un appello del G8 all'Opec affinche' in questa fase aumenti la produzione e la distribuzione del greggio. Infatti il G8 e' ''seriamente preoccupato'' per l'aumento costante del prezzo della benzina che rischia di ''minare l'economia mondiale'', si legge nel testo. Inoltre i leader del G8, pur premettendo di restare ''positivi sulle prospettive di crescita dell'economia globale, esprimono con chiarezza ''forte preoccupazione per gli alti prezzi delle materie prime, specialmente petrolio e alimentari, in quanto pongono una seria sfida a una stabile crescita globale, hanno seria implicazioni per i piu' vulnerabili e aumentano le pressioni inflazionistiche globali''. In questo quadro e' stato oggi confermato che si e' svolta una seria discussione sulla necessita' di allargare il G8 alle potenze emergenti. L'idea non e' pero passata per l'opposizione di tre Paesi, hanno spiegato fonti concordi senza precisare quali siano i Paesi. Ieri, sia il presidente americano George W. Bush sia il premier Silvio Berlusconi avevano pubblicamente precisato di essere contrari ad ogni ipotesi di un allargamento del formato. Nei giorni scorsi la possibilita' di creare un G10 o un G13, allargando cioe' a Cina ed India, o anche a Brasile, Messico e Sudafrica, era stata lanciata dal presidente francese Nicolas Sarkozy. (ANSA)

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