Le foci dei torrenti trasformate in paludi

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Lunedì, 7 Luglio 2008

 

SAN BENEDETTO - A fronte di un’estate finalmente partita alla grande, con chalet e alberghi che stanno facendo il pieno di turisti, non si può certo dire che la città si presenti con l’abito della festa. Basta dare uno sguardo alle foci dei torrenti, spesso ridotte in condizioni pietose. E’ il caso, tanto per fare un esempio, del Ragnola, ormai diventato una vera e propria palude. Qui le erbacce hanno quasi raggiunto l’altezza del ponte e i rifiuti si sono accumulati. Lo sconcio non sta soltanto nel fatto che nessuno si sia sognato di pulire nonostante si sia a stagione ormai inoltrata, ma soprattutto che la foce del Ragnola rappresenti, dopo la riqualificazione del lungomare sud, uno dei punti di riferimento del passeggio turistico.

Su un lato dell’alveo, infatti, sorge la splendida oasi dedicata ai bambini con scivoli e giochi vari. Si tratta di uno dei punti, com’è facile immaginare, più frequentati del nostro lungomare. Possibile che a quei frequentatori si debba mostrare uno spettacolo indegno come quelle di erbacce incolte che nulla hanno a che fare con un paese a vocazione turistica come il nostro? Questione di opportunità operativa, certo, ma anche questione di civiltà e di rispetto per gli ospiti che, evidentemente, a casa nostra è abbastanza carente.

Sulla spiaggia, invece, la sabbia si è accumulata finendo per formare una barriera che ha imprigionato l’acqua e, in questo modo, la foce del Ragnola si è trasformata in un vero e proprio stagno in cui regnano rospi e cicale. Sul lato sud della foce, ad ogni buon conto, c’è un altro punto di riferimento del nostro lungomare, il circolo nautico Ragn’a vela, splendido con le vecchie lancette restaurate e le vele latine dipinte a mano che costituiscono un richiamo irresistibile per gli appassionati. Il circolo, per fortuna dei suoi frequentatori, è circondato, proprio in direzione del torrente, da una palizzata in legno. Le brutture, insomma, ci sono ma vengono in qualche modo coperte coperte.

Poco più a nord c’è il torrente Acqua Chiara. Qui la bruttura, se possibile, è anche maggiore, nel senso che non ci sono neppure le erbacce. L’alveo è stato ampiamente cementato e si presenta come un lungo, spoglio budello. Peccato che anche qui sia scomparso lo sfogo a mare, ostruito dalla sabbia e che l’acqua abbia formato una sorta di laghetto maleolente in cui galleggiano rifiuti vari.

In entrambi i casi le mamme tentano disperatamente di tenere i propri figli lontani dalle acque e sicuramente non ricorderanno con piacere la presenza di simili, indegni spettacoli a ridosso di stabilimenti balneari, circoli nautici e giochi per bambini. L’estate, insomma, è partita alla grande... ma siamo proprio sicuri che continuerà in questo modo? (Arduino Carosi - corriereadriatico.it)

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