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Il processo per salvare le balene ''e' troppo lento, il tempo di rarefazione e di estinzione delle popolazioni di cetacei a rischio e' molto piu' rapido''. Questo il commento di Massimiliano Rocco, responsabile del programma Traffic e specie del Wwf Italia, alle conclusioni della 60/a 60/o Commissione baleniera internazionale (Cbi) che si e' svolta a Santiago, in Cile. ''E' mancata una risoluzione finale e non c'e' stata una posizione discontinua su questa anacronistica caccia'', ha detto Rocco sottolineando comunque che la Commissione ''sta prendendo coscienza che il suo e' un impegno per la conservazione dei cetacei''. Ma servono ''tempi d'azione piu' veloci'' e in cio' l'Italia, questa la richiesta del Wwf, ''deve impegnarsi per avere un peso maggiore mettendo in atto una politica di conservazione seria e assumendo un ruolo di paese trascinatore''. Successo invece sul fronte del riconoscimento dei cambiamenti climatici come significativa minaccia per le balene tanto che la Commissione terra' uno speciale gruppo di lavoro sui cambiamenti climatici il prossimo anno. Grazie poi a una serie di nuovi studi scientifici e' stata dimostrata l'innocenza delle balene rispetto al declino del pescato, tesi inizialmente sostenuta dal Giappone, Norvegia e altre nazioni che intendevano cosi' giustificare la caccia ai cetacei. Raggiunta anche una posizione unilaterale dei 12 paesi dell'America Latina della Cbi orientata alla conservazione. Quindi la richiesta da parte di Susan Lieberman, Programma Specie Wwf Internazionale ai paesi balenieri e a tutti i governi ''di essere piu' flessibili e accordarsi per indirizzare la Commissione baleniera verso un futuro per la conservazione dei cetacei. La Commissione e' a un bivio e il mondo sta guardando, il futuro della Cbi e quello delle balene sono in bilico''. (ANSA)
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