Sulla CO2 Fiat c'è ma non si sente

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Venerdì, 27 Giugno 2008

 

Il ministro dell´Ambiente, Stefania Prestigiacomo (Nella foto) ha definito «inaccettabile» il compromesso franco-tedesco per limitare le emissioni di CO2 dei veicoli europei. «Per noi, il progetto è inaccettabile, perché favorisce le grosse cilindrate e le automobili ad alto consumo» ha spiegato il ministro in una intervista al quotidiano tedesco Suddeutsche Zeitung. Stando al suddetto quotidiano, il testo franco-tedesco sarà discusso dall´insieme dei membri dell´Unione Europea nel corso del prossimo vertice dei ministri dell´Ambiente, previsto a inizio luglio a Parigi.

L’accordo cui si riferisce il ministro dell’Ambiente è stato raggiunto a inizio giugno, durante un incontro bilaterale avvenuto a Straubing (Germania), tra la cancelliera tedesca Angela Merkel e il presidente francese Nicolas Sarkozy. In base al loro nuovo accordo, che secondo Greenpeace mira a «indebolire la legislazione europea sull´efficienza delle automobili», il limite per le emissioni di CO2 salterebbe a 138 grammi per chilometro entro una data non specificata, anziché il limite di 120 g/km previsto per le emissioni di disossido di carbonio delle autovetture al 2012. Un limite che è stato sin da subito osteggiato da parte dei costruttori tedeschi (appoggiate dal premier Angela Merkel) che temono una perdita di competitività per il segmento alto (una Porsche oggi emette circa 300 grammi di CO2 per chilometro), e hanno chiesto limiti diversificati in base alla cilindrata. Secondo la Prestigiacomo, il compromesso «non protegge l´ambiente e penalizza le industrie europee, tra cui quelle italiane, che producono automobili efficaci con un´emissione di CO2 minima».

Fiat è in effetti l’unico marchio a livello globale a rispettare già oggi l’obiettivo europeo che prevede per quest’anno un obiettivo di 138 gCO2/km e un abbattimento delle emissioni rispetto al 1997 del 18%, mentre le marche francesi e tedesche hanno performance molto meno efficienti e lontane dagli obiettivi previsti per il 2012 (Citroen 144 e -16%; Renault 149 e -14%; Volvo 195 g/km, Bmw a 192, Mercedes 185). Va detto che nonostante sia avvantaggiata per essersi «portata un po’ più avanti nel lavoro rispetto ad altri» la Fiat non ha mai preso posizione sui nuovi limiti in discussione a Bruxelles.

Perché «da sempre riteniamo – hanno più volte dichiarato dai vertici dell’azienda - che sia più corretto tenere la posizione che viene presa congiuntamente in Acea, che è l’associazione dei costruttori europei (di cui è presidente l’ad di Fiat Sergio Marchionne, ndr)». Anche se è indubbio che il vantaggio ci sarebbe e dato il momento economico non certo favorevole per l’economia potrebbe rivelarsi davvero un elemento in più di competitività.

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