Energia: elettricità, più tutela e più efficienza

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Lunedì, 23 Giugno 2008

 

L'Europarlamento chiede di separare la proprieta' delle attivita' di produzione e di trasmissione dell'energia elettrica, respingendo le alternative per consentire una separazione funzionale corredata di garanzie d' indipendenza di gestione. E' uno dei criteri primari secondo il Parlamento a garanzia di norme comuni per il mercato interno realmente europeo dell'energia elettrica, per lo sviluppo di una rete comune e per un'ampia offerta di energia accessibile a tutti. Rileva poi che il buon funzionamento del mercato interno dell'energia elettrica dovrebbe offrire ai produttori incentivi adeguati per investire in nuove centrali elettriche e ai consumatori misure idonee per promuovere un impiego piu' efficiente dell'energia.

 

Allo stesso tempo avanza una serie di proposte volte a proteggere i consumatori e a tutelare i loro diritti, a definire gli obblighi di servizio universale e chiarire i requisiti in materia di concorrenza. L'attuale normativa prevede gia' talune garanzie riguardo all'obbligo di servizio pubblico e tutele per i consumatori. Il Parlamento precisa la portata di alcune di queste e chiede l'integrazione di nuovi diritti. Ritiene infatti che gli interessi dei consumatori dovrebbero essere al centro della direttiva. Le autorita' nazionali di regolamentazione, d'altra parte, dovrebbero far rispettare i diritti degli utenti predisponendo incentivi e imponendo sanzioni alle imprese che non rispettano le norme in materia di protezione dei consumatori e di concorrenza. Il Parlamento chiede inoltre agli Stati membri di istituire sportelli unici che mettano a disposizione dei consumatori tutte le informazioni necessarie concernenti i loro diritti, la legislazione in vigore e le modalita' di ricorso a loro disposizione in caso di controversia.

 

I consumatori dovrebbero avere inoltre il diritto di essere adeguatamente informati, quanto meno con cadenza trimestrale, del loro consumo effettivo di energia elettrica e dei costi relativi, ma anche di ricevere adeguata comunicazione dell'intenzione di modificare le condizioni contrattuali e di essere informati del loro diritto di recesso al momento della notifica. La poverta' energetica - ossia la situazione in cui un cittadino 'non puo' permettersi di riscaldare la propria abitazione in modo accettabile - costituisce, per i deputati, un problema crescente all'interno dell'UE. Un emendamento chiede quindi agli Stati membri di elaborare piani d'azione nazionali per affrontare il problema e garantire il necessario approvvigionamento energetico per i clienti vulnerabili. A tal fine, precisano, e' necessario un approccio integrato ed e' opportuno che le misure comprendano politiche sociali, politiche tariffarie e miglioramenti dell'efficienza energetica per le abitazioni. Gli Stati membri dovranno incoraggiare la modernizzazione delle reti di distribuzione, che devono essere costruite in modo da favorire la generazione decentrata e assicurare l'efficienza energetica. E dovrebbero poter imporre di imporre che gli introiti derivanti dalla fornitura di elettricita' ai clienti civili vadano ad alimentare programmi di efficienza energetica. Un altro emendamento ha chiesto agli Stati membri di provvedere affinche' i fornitori di energia elettrica specifichino nelle fatture e in tutto il materiale promozionale inviato ai clienti finali la quota di ciascuna fonte energetica nel mix complessivo di combustibili utilizzato in modo armonizzato e comprensibile al fine di agevolare il raffronto.

 

Purtroppo pero' l'Aula ha respinto una proposta innovativa dal punto di vista ambientale: quella di imporre ai fornitori di dare informazioni sull'impatto ambientale, ''in termini almeno delle emissioni di CO2 e dei rifiuti radioattivi derivanti dall'elettricita' prodotta dalla miscela complessiva di carburante utilizzata''. Ma i deputati hanno invece chiesto di inserire ''il contributo al raggiungimento dell'obiettivo del 20% di energie rinnovabili entro il 2020'' tra i criteri per il rilascio delle autorizzazioni alla costruzione di impianti di generazione. (ANSA)

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