Rubbia: esiti drammatici da uso di combustibili fossili

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Giovedě, 12 Giugno 2008

 

ROMA, 12 GIU - L'uso dei combustibili fossili come fonte primaria di energia e' da ''ridurre sostanzialmente al fine di evitare intollerabili cambiamenti climatici'': per il Nobel Carlo Rubbia e' ora di pensare a nuove fonti, prime fra tutte solare e ''una nuova forma'' di nucleare. Nella cerimonia di chiusura dell'anno accademico celebrata oggi dall'Accademia dei Licei, Rubbia ha affermato che si puo' ''predire con alto livello di certezza che l'uso continuato dei combustibili fossili, senza restrizioni, modifichera' in maniera drammatica il clima della Terra, in modi che impatterebbero in pratica su ogni organismo vivente''. Si puo' infatti calcolare, ha aggiunto, che ''ogni goccia di energia prodotta bruciando dei fossili e' moltiplicata dal pianeta piu' di cento volte dalla susseguente cattura della luce solare prodotta dalle emissione di CO2''. Si tratta, per il Nobel, dell'inizio ''di un'immensa rivoluzione che influenzera' il comportamento futuro di quasi tutte le specie animali e vegetali viventi sulla Terra, inclusi gli esseri umani, la causa primaria del fenomeno''. Oggi, ha osservato, si consuma appena un millesimo dell'energia solare disponibile sulla Terra e si calcola che la superficie necessaria per generare entro il 2050 l'energia elettrica necessaria sulla Terra e' pari all'energia solare di una superficie quadrata dal lato di 200 chilometri. La seconda possibilita' indicata da Rubbia e' una nuova forma di nucleare ottenuto per fissione o per fusione di elementi leggeri, dei quali esistono ''immense riserve''.(ANSA).

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