World Environment Day, appello a ridurre la CO2

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Mercoledì, 4 Giugno 2008

 

ROMA, 4 GIU - Bisogna aguzzare l'ingegno e inventarsi nuovi modi per diminuire le emissioni di CO2, come stanno facendo i paesi 'virtuosi' come la Nuova Zelanda o la Norvegia. E' questo il tema dominante dell'edizione 2008 del World Environment Day, la manifestazione promossa dall'Unep, l'agenzia dell'Onu per la protezione dell'ambiente, che si tiene come ogni anno, dal 1972, il 5 giugno. La parola d'ordine dell'edizione di quest'anno e' 'Cambia abitudini! Verso un'economia con poco carbonio', e la manifestazione principale si terra' in Nuova Zelanda, il paese che ha pianificato di diventare 'a zero emissioni' entro il 2020. ''L'Unep chiede a tutti i paesi, le aziende e le comunita' di concentrarsi sulle emissioni di gas serra - scrive Achim Steiner, segretario dell'agenzia - e soprattutto su come ridurle''. I buoni esempi da seguire, oltre a quello neozelandese, non mancano scrive Steiner in un rapporto che verra' presentato domani. Sessanta paesi ad esempio hanno obiettivi per le energie rinnovabili, mentre 80 hanno un mercato della CO2 per incoraggiare le fonti 'pulite'. Il 20% degli investimenti globali nelle rinnovabili e' nei paesi in via di sviluppo, con India e Cina capofila, e dalle rinnovabili viene gia' il 5% dell'energia mondiale e il 18% dei nuovi investimenti energetici. Il protocollo di Kyoto, continua l'esperto, ha spinto i vari paesi a investire 6 miliardi di dollari solo nel 2006, e ha gia' fatto risparmiare 362 milioni di tonnellate di CO2. Questi ed altri traguardi raggiunti saranno sotto i riflettori di tutte le iniziative sparse per il globo, raccolte sul sito dell'Unep. In questo campo l'Italia ha pochissimi buoni esempi da offrire: il taglio di emissioni di CO2 richiesto all'Italia dal protocollo di Kyoto e' del 6,5%, ma secondo le stime, fino al 2006 abbiamo aumentato le emissioni raggiungendo i 573 milioni di tonnellate di CO2, con un'inversione di tendenza troppo piccola, dell'1,5%, negli anni successivi. Recentemente il ministro dell'Ambiente Stefania Prestigiacomo ha sostenuto che gli impegni presi dall'Italia in sede Ue sulla riduzione delle emissioni sono troppo gravosi per il nostro paese, e andrebbero rivisti. (ANSA)

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