Rischio d'estinzione per le piante medicinali

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Martedì, 22 Gennaio 2008

LONDRA, Gran Bretagna -- I botanici lanciano l'allarme: centinaia di piante medicinali sono a rischio estinzione. Secondo la Botanic Gardens Conservation International (Bgci), un gruppo di cui fanno parte 2.500 istituti botanici, le cause del fenomeno sono da individuarsi nella raccolta eccessiva di esemplari rari e nella deforestazione.

Il problema non causerebbe danni solo alla medicina omeopatica o naturale, ma anche a quella tradizionale.

 

Infatti più del 50 per cento dei medicinali su prescrizione sono derivati da sostanze chimiche individuate in primo luogo nelle piante. A rischio anche la ricerca di cure alternative contro malattie come il cancro e l’Aids.

Secondo i ricercatori sono circa 400 le piante a rischio di estinizione. Particolarmente importante è il Tasso, dalla cui corteccia è estratto il taxolo, un agente chemioterapico usato per il trattamento di alcune forme tumorali. Importante anche il Cactus Hoodia, usato in origine dalle tribù africane, come i Boscimani, per ridurre l’appetito e che ora potrebbe contribuire a risolvere una delle patologie più gravi dei Paesi ricchi, l’obesità.

Pericolo imminente anche per la Magnolia, una pianta che contiene l’honokiol, un principio usato dalla medicina tradizionale cinese per curare il cancro e trattare i sintomi iniziali delle malattie cardiache. Infine, vi è il Colchico autunnale, all’origine dei principali trattamenti naturali a malattie come la gotta e la leucemia.

Produrre in laboratorio le sostanze attualmente ricavate da queste piante, sarebbe l'unica soluzione possibile in caso si una loro estinzione.

Elisabetta Morett

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