E i docenti di scienze sanno meno degli allievi

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Lunedì, 7 Gennaio 2008

ROMA -- Ricordate l'indagine dell'Ocse-Pisa 2006? Ai ragazzi italiani erano state poste alcune domande di cultura scientifica. Risultato: i 15enni del Belpaese erano finiti agli ultimi posti nella graduatoria internazionale. Ebbene, gli stessi quesiti sono stati rivolti ai professori di scienze. E indovinate un pò? Secondo lo studio, pubblicato da Panorama, sanno meno degli studenti.

Un risultato che lascia a bocca aperta. Dopo aver bacchettato gli studenti con il "quiz" dell'Ocse-Pisa (Programme for International Student Assessment) 2006, ora è la volta di chi sta dietro la cattedra. Le stesse domande dell'Ocse sono state fatte a un campione di 100 docenti di scienze delle medie e superiori.

Due anni fa i test avevano coinvolto circa 400mila studenti quindicenni di 57 Paesi diversi. La rivista Panorama ne ha scelti cinque e li ha rivolti ai maestri: mentre la maggior parte dei giovani non aveva saputo rispondere alla domanda "Perchè si alternano il giorno e la notte?", la domanda che ha messo in crisi gli insegnanti è stata un'altra: "Perchè la fermentazione fa lievitare la pasta?". A questa domanda solo il 36 per cento degli intervistati ha risposto correttamente, scegliendo l'unica ozione giusta: "La pasta lievita perché si produce un gas, il biossido di carbonio".

Inoltre, nel 40 per cento dei casi il numero delle risposte esatte dei docenti delle medie inferiori è stato più alto di quello dei loro colleghi delle superiori. Il ministro della Pubblica Istruzione, Giuseppe Fioroni, ha commentato così il deludente risultato dell'indagine di Panorama: "Stiamo lavorando su un piano di aggiornamento degli insegnanti". Dopo aver preso visione dello studio il ministro ha deciso di varare un piano di emergenza.

La ricerca non stupisce invece Giorgio Rembado, il presidente dell'associazione nazionale dei presidi: "La selezione del personale attraverso i concorsi - spiega Rembado - è sparita dagli orizzonti della scuola da moltissimi anni. La maggior parte degli attuali insegnanti sono entrati attraverso lo scorrimento delle graduatorie per supplenti, ovvero per anzianità. E l'anzianità non è mai un buon criterio di selezione".

Secondo il presidente dell'associazione nazionale dei presidi, finché non si avrà la possibilità di selezionare i docenti attraverso le competenze disciplinari e didattiche non si avrà nemmeno la certezza di poter contare su un buon corpo docente.

Valentina Corti

 


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