Tibet: le scorie nucleari "più alte del mondo"

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Sabato, 5 Gennaio 2008

L’esistenza di scorie nucleari in Tibet è stata denunciata dal Dalai Lama nel 1992, nel corso di una conferenza stampa rilasciata a Bangalore (India). In quell’occasione Pechino negò che in Tibet esistessero scorie nucleari inquinanti. Tuttavia, più recentemente, la Cina ne ha ammesso l’esistenza. Il 19 luglio 1995, l’agenzia di stampa ufficiale Xinhua ha infatti dichiarato che, nella Prefettura Autonoma Tibetana di Haibei, vicino alle rive del lago Kokonor, il più grande lago dell’altopiano tibetano, vi è "una discarica di venti metri quadrati utilizzata per il deposito di materiale radioattivo".

Nella stessa zona vi è quella che i cinesi chiamano "Nona Accademia" oppure "Fabbrica 211": si tratta, in realtà, di un vero e proprio centro nucleare circondato dal più assoluto segreto. La dottoressa Tashi Dolma, che ha lavorato all’ospedale di Chabcha, situato a sud del centro, ha dichiarato che sette piccoli nomadi, addetti al pascolo del bestiame nelle vicinanze della città nucleare, si sono ammalati di cancro e i loro globuli bianchi sono aumentati a livelli incontrollabili. Un medico americano che ha condotto alcune ricerche presso lo stesso ospedale, ha reso noto che i sintomi erano simili a quelli dei casi di cancro causati dalle radiazioni dopo i bombardamenti di Hiroshima e Nagasaki del 1945. Negli anni compresi tra il 1989 e il 1990, cinquanta persone sono morte a Thewo, nell’Amdo, per causa ancora non accertate. Nel 1990, dodici donne hanno partorito ma i piccoli sono nati morti o hanno cessato di vivere subito dopo la nascita.

Tutti i test nucleari apertamente dichiarati da Pechino, sono stati eseguiti a Lopnor, nella provincia del Xinjiang, a nord-ovest del Tibet. Questi test hanno causato un notevole aumento dei casi di cancro e di morte infantile senza che tuttavia sia stata attuata alcuna ricerca medica adeguata.

Secondo International Campaign for Tibet, la prima testata nucleare fu portata in Tibet nel 1971 e posizionata a Tsaidam, nell’Amdo del nord. Fonti diverse asseriscono la presenza di missili nucleari a Nagchuka, situata a 150 miglia da Lhasa. E’ stato inoltre confermato che nella regione dell’Amdo e, più esattamente nel bacino di Tsaidam, geograficamente isolato e a grande altezza, vi sono tre località adibite a deposito di missili nucleari.

A Drotsang, 63 chilometri a est di Siling, è sorto un nuovo centro di produzione di missili conosciuto con il numero di codice 430. I missili vengono testati nel lago Kokonor. A Nagchuka sono stati posizionati 20 missili balistici a raggio intermedio e 70 a raggio medio. Anche nella città di Payi, nella Regione Autonoma Tibetana, vi è un grande deposito sotterraneo di missili (numero di codice 809). Durante le esercitazioni, i missili vengono portati allo scoperto e lanciati sia verticalmente sia orizzontalmente contro bersagli prestabiliti.

Tratto da http://www.italiatibet.org

PS Della situazione attuale non si siamo in grado di dare notizie precise (RG)

 


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