Una centrale enorme quindi, ma non l'unica. In questi giorni Tony Volpe, l'amministratore delegato di Enel North America, ha detto che un'altra centrale eolica è partita nel Kansas.
Le turbine di Snyder sono alte 105 metri (quando l'altezza di una "torre", di solito, è 80 metri), un primato assoluto che ha consentito alla centrale di "fabbricare" una quantità di energia incredibile con poche turbine. A 100 metri da terra infatti il vento soffia a 54 chilometri orari, una velocità ottimale per produrre energia.
Anche il diametro delle eliche (90 metri) è maggiore rispetto al normale, che è 60 metri. I grandi risultati sono stati possibili grazie all'alta tecnologia e agli ingegneri della Vestas, il gigante danese dell'industria mondiale del vento. La posizione delle turbine è stata studiata nei minimi dettagli con l'aiuto del computer. E se il vento supera i 90 chilometri l'ora i macchinari si fermano da soli.
La cosa più importante è che il vento sia costante, come ha detto Stephen Pike, il direttore operativo di Enel North America. In Texas il vento, in media, spira a 30 chilometri orari durante l'anno. Questo vantaggio ha innescato un'ampia concorrenza tra i protagonisti mondiali dell'energia. Infatti, solo nell'area di Snyder, ora si contano 1200 turbine.
Ed è proprio a nord di Snyder che la Shel sta progettando la costruzione della più grande centrale eolica al mondo, da tremila megawatt. Anche T. Boone Pickens, uno dei re del petrolio, ha optato per le energie rinnovabili annunciando di essere pronto a investire 10 miliardi di dollari per una centrale eolica da quattromila megawatt.
Nonostante la corsa degli Stati Uniti (che sono arrivati a 17 mila megawatt), l'Europa è ancora in testa per quanto riguarda l'energia eolica, con 57mila megawatt installati. L'impegno europeo per le centrali a vento è testimoniato da un altro dato: i due terzi dei progetti di nuove centrali eoliche in costruzione in Texas sono di comoagnie elettriche straniere, soprattutto del Vecchio continente.
Valentina Corti
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