BOSTON Usa -- Il signore degli oceani è a rischio estinzione. A causa della pesca indiscriminata il declino degli squali è ormai al 50 per cento. L'allarme giunge dal congresso della Società Americana per l'avanzamento della Scienza (Aaas) in corso a Boston, dove sono stati presentati i dati più aggiornati sulla salute degli squali.
Il predatore del mare per eccellenza è in serio pericolo. Per alcune specie, come il tigre, il rischio d'estinzione tocca quota 95 per cento. Lo squalo martello è la specie più a rischio per il commercio delle sue pinne, come dice Ultima Baum, membro dello Iucn, l'Organizzazione mondiale per la conservazione della natura.
Per evitare questo scempio naturale gli esperti propongono la creazione di nuove aree marine protette, soprattutto nelle cosiddette "autostrade subacquee", ovvero i luoghi dell'oceano che gli squali frequentano maggiormente. Dalle ricerche dell'Aaas infatti è emerso che nei loro spostamenti, questi maestosi animali non si muovono a caso ma seguono sempre le stesse rotte.
I loro percorsi sono però i più minacciati dalla pesca selvaggia ,che negli ultimi decessi ha ucciso decine di esemplari. Grazie a dispositivi Gps i ricercatori dell'università della california di David hanno scoperto che gli spostamenti degli squali martello nel Pacifico Orientale sono caratterizzati da numerose "aree di sosta", solitamente situate nelle vicinanze di isole.
"Non sono dispersi negli oceani ma si raccolgono in alcune 'autostrade' che attraversano punti precisi - spiega Peter Klimley, a capo della ricerca - quindi per salvarli occorre rinforzare le riserve intorno a queste aree e sostituire la pesca con altre attività, ad esempio il turismo". I risultati emersi dal congresso della Società Americana per l'avanzamento della Scienza sono confermati da un'altra ricerca, quella dell'università di Stanford.
Quest'ultima dice che in inverno gli squali bianchi adulti lasciano le acque della California centrale, dove si riproducono, per andare alla ricerca di zone più calde a Sud. Lungo questa traiettoria, vicino alle Hawaii, gli esperti hanno individuato la "White shark cafe", un luogo molto frequentato dalla specie.
I ricercatori non sono ancora sicuri del motivo che spinge i grandi animali a incontrarsi in questo posto: come ha spiegato Salvador Jorgensen, che ha guidato lo studio, potrebbero farlo per incontrarsi o per nutrirsi. Proprio in queste aree, secondo gli scienziati, bisognerebbe creare riserve marine. Ma non solo: altra iniziativa molto importante sarebbe quella di ridurre la pesca a quote definite.
Valentina Corti
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