Il petrolio scende del 10% mentre i carburanti non diminuiscono oltre il 3%

Aggiorna la pagina

 

Lunedì, 4 Febbraio 2008

 

Non che siano prezzi da saldo, ma il petrolio, pur oscillando sui 90 dollari al barile, nell’ultimo mese è sceso di quasi il 10% rispetto al record di 100 dollari toccato ad inizio anno. A questo calo non corrisponde una ugual riduzione dei prezzi dei caburanti, ridotti solo del 2,5-3% rispetto ai livelli dei listini nei primi giorni di gennaio. Un litro di benzina, che un mese fa sfiorava 1,4 euro al litro, oggi si paga 1,370 euro e uno di gasolio è passato a 1,280 euro dagli 1,370 dei massimi di inizio 2008. Un quadro del mercato nazionale dei carburanti in cui Nomisma Energia individua un «sovrapprezzo» di almeno 2,5 o 3 centesimi al litro rispetto a quello che il prezzo ottimale dovrebbe essere.

«A pesare su questa differenza - spiega Davide Tabarelli, responsabile di Nomisma Energia - è il comportamento delle compagnie che stanno rivedendo lentamente al ribasso i prezzi perchè temono una flessione solo momentanea dei listini del greggio e devono recuperare i bassi margini incassati su gran parte del 2007». Secondo l’esperto di prezzi e tariffe le pressioni del governo e dell’Antitrust hanno indotto le compagnie petrolifere a limitare i margini di guadagno quando i corsi del petrolio salivano.

Questo, com’è successo all’Eni, anche grazie agli altissimi guadagni realizzati con l’estrazione di greggio e gas. Altre compagnie minori e non presenti in alcuni settori energetici ad alto profitto hanno invece guadagnato poco e cercano di recuperare leggermente, approfittando dei prezzi in discesa». Una spiegazione che non calma certo le proteste di Adusbef e Federconsumatori da cui parte, ancora una volta, la denuncia contro «il metodo speculativo della doppia velocità che vede i prezzi dei carburanti aumentare immediatamente quando il prezzo del petrolio sale e scendere poco e lentamente quando le quotazioni del greggio diminuiscono».

«Con queste mancate riduzioni - sottolineano le due organizzazioni di tutela dei consumatori, chiedendo l’intervento di Mister prezzi - c’è chi incamera mensilmente 42 milioni di euro per la benzina e 70 per il gasolio, con una perdita per ogni automobilista di 3 euro al mese per i pieni di benzina, pari a 36 euro l’anno, solo per costi diretti. Se poi si aggiungono le ricadute sull’aumento dei costi di trasporto, che influiscono nella determinazione dei prezzi al consumo l’esborso sarebbe superiore per altri 29 euro».

Vanni Cornero - Stampa.it

Visione ottimizzata 1024x768 pixel

Imposta come tua

"Pagina iniziale"

di Internet Explorer

Webmaster

Disclaimer

by meteorivierapicena.net