L'industria automobilistica sta già pagando duramente la scelta di concentrare le proprie risorse economiche su un modello tecnologico non più sostenibile e solo ora, con enorme ritardo, riapre i cassetti dove da lungo tempo dormono progetti innovativi lasciati irresponsabilmente ad un riposo forzato.
Incredibilmente limitate sono state le risorse dedicate alla ricerca di soluzioni tecnologiche alternative che quando trovate, sono state accantonate, perché i tempi non erano ancora quelli “giusti”. Cosa stavano aspettando?
Non mi sto riferendo all'imminente crisi economica di cui timorosamente parliamo senza conoscerne la vera entità, ma delle necessità che scaturiranno dalle sempre più critiche condizioni ambientali di cui ugualmente tanto si parla e si discute: appunto si parla e si discute da troppo tempo.
Dato che gli interventi pratici non sono minimamente proporzionali alle reali necessità di cambiamento, non potremo che attenderci un crollo verticale del sistema ambientale accompagnato da una serie di reazioni a catena di cui l'uomo non conosce nemmeno l'esistenza, se questo impegno pratico non assumerà presto una forma più adeguata.
E' per questo motivo che in ogni settore economico, in ogni ambito sociale e culturale, dovrebbero necessariamente verificarsi profondi cambiamenti, per far in modo che le conseguenze di questa troppo diffusa semiparesi cerebrale non ci travolgano inesorabilmente ed irrimediabilmente.
Sarebbe un ulteriore errore se anche la cantieristica navale non facesse attenzione ai segnali ormai ben
visibili, non dedicando maggiore attenzione a quelle richieste che diverranno in futuro,
ma lo sono già, le uniche importanti richieste da accogliere. E' già chiaro che in questo ambito, come in quello automobilistico, il vero “campione del mondo” non sarà colui che offrirà il motore più potente o quello più veloce, ma colui che sarà in grado d'offrire più eco-logica (logica ambientale), più silenzio e rispetto per il Mare. I pochi pesci ancora rimasti ringrazieranno di cuore
coloro che avranno contribuito a salvare la loro p…inna.
La sola Speranza non basta. Inoltre non possiamo, non dobbiamo, demandare ad Altri ciò che riguarda esclusivamente noi, liberi inquilini di questo grande Condominio. Per cui come diceva un “omonimo compaesano” da Norcia: ora et labora. (RG)
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