NEW YORK - Dal 2003 si sono sciolti più di duemila milioni di tonnellate di ghiaccio in Groenlandia, Antartide e Alaska. Sono i nuovi dati "fotografati" dai satelliti, che dimostrano la fondatezza dei timori per il surriscaldamento del pianeta, e che saranno presentati dalla Nasa giovedì a San Francisco, in California, alla conferenza dei geofisici americani. Più della meta dei ghiacci terresti che si sono sciolti negli ultimi cinque anni erano in Groenlandia, ha dichiarato il geofisico Scott Luthcke. Lo stesso scienziato fa stime migliori per l'Alaska dove, grazie ad abbondanti nevicate invernali, il livello dei ghiacci è aumentato leggermente.
L'AUMENTO DEL LIVELLO DEL MARE - Secondo un altro scienziato, Jay Zwally, i ghiacci sciolti in Groenlandia fanno aumentare il livello dei mari di circa mezzo millimetro all'anno. Considerando anche l'Antartide e l'Alaska negli ultimi cinque anni il livello dei mari è aumentato a livello globale di circa mezzo centimetro. Altri due studi che saranno presentati alla conferenza di San Francisco dimostrano come il disgelo in Alaska e Siberia causi anche il rilascio nell'atmosfera di metano, il secondo gas serra più potente.
Un professore dell'Università dell'Alaska, Igor Semiletov, stima che rispetto all'inizio degli anni 90 il livello di metano che arriva in superficie nel mare della Siberia orientale e nel mare di Laptev, nell'oceano Artico, è dieci volte più alto. La quantità di metano che rischia di essere rilasciato dal fondo dei mari e dei laghi ghiacciati di quella regione, secondo Semiletov, «dovrebbe allarmare le persone» perché potrebbe far aumentare drammaticamente il surriscaldamento globale.
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