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SAN BENEDETTO - Erosione alla Sentina, problematica drammatica. E' servito a poco o nulla, almeno come intervento diretto di difesa della costa, il ripascimento parziale effettuato la scorsa estate per la spiaggia della Sentina. Nel giro di pochi mesi il mare si è infatti già ripreso, e con gli interessi, lo spazio sottratto. Sapevamo che non era un soluzione – spiega il presidente del comitato di indirizzo della Riserva naturale, Pietro D'Angelo – ma non pensavamo che durasse così poco. Lo possiamo considerare ora utile solo come una forma di studio, anche perché siamo in attesa che il Ministero ci fornisca i dati sulla linea della costa prima e dopo l'intervento. Il problema dell'erosione rimane comunque drammatico.
La Riserva ha firmato l'anno scorso una convenzione con l'Icram per uno studio capace di proporre una soluzione efficace per la difesa della costa e compatibile con le necessità e le restrizioni di un'area protetta. Mancavano tuttavia i rilievi batimetrici (cioè misure e morfologia dei fondali, ndr), che abbiamo commissionato all'Università di Camerino – spiega D'Angelo – una volta in possesso di questi dati, l'Ispra potrà presentarci le sue proposte. Intanto c'è almeno un pizzico di cauto ottimismo per la realizzazione di una trattativa con il Comune di Ascoli che porterebbe a scambiare la proprietà della Sentina (il 70 % della quale è appunto del capoluogo) con il colle S. Marco. Il presidente della Provincia Massimo Rossi è d'accordo, doveva tuttavia sentire il parere della sua maggioranza – dice D'Angelo – anche il Comune di Ascoli sembra d'accordo, vedremo cosa succederà. Intanto con un rappresentante della Provincia abbiamo avviato comunque una valutazione economica dell'area, perché se si arrivasse ad uno scambio bisognerà ovviamente tenerne conto. (corriereadriatico.it)
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