WWF: Artico verso l'estinsione, la calotta ridotta del 39 %

Aggiorna la pagina

 

Sabato, 26 Aprile 2008

 

Mai l'Artico si era presentato cosi' 'povero' di ghiaccio. Un nuovo studio rivela il record di scioglimento grazie ai dati del satellite: la calotta di ghiaccio marino e' ridotta del 39% rispetto alle medie piu' recenti, i valori piu' bassi mai registrati nel 20/o secolo. L' allarme e' del Wwf nel rapporto ''Arctic Climate Impact Science'', un aggiornamento dell'ACIA (Arctic Climate Impact Assessment), lanciato oggi in tutto il mondo in coincidenza dell'incontro dell'Arctic Council, il forum internazionale delle nazioni che si affacciano sull'Artico. I dati raccolti indicano come il fenomeno abbia raggiunto gia' dimensioni estremamente preoccupanti. La perdita del ghiaccio marino presente nella zona artica nel periodo estivo, come documentato tutti i dati da satellite, e' aumentata drammaticamente e lo spessore del ghiaccio ha raggiunto i 'record' di minima nel 2005 e in modo ancora piu' grave nel 2007. Nel settembre 2007 il ghiaccio marino della calotta polare artica si e' ritirato fino al 39% rispetto alle medie registrate nel periodo 1979-2000, ovvero, il livello piu' basso da quando e' iniziato il monitoraggio satellitare nel 1979. Questi sono anche i valori piu' bassi registrati nell'intero 20/o secolo, quando il monitoraggio veniva fatto con mezzi aerei e navi.

Anche se si ritiene che le condizioni del vento e delle nuvole abbiano contribuito al minimo di ghiaccio dell'estate 2007, il fattore primario deriva dal riscaldamento artico che riduce entrambe le aree e lo spessore del ghiaccio degli anni passati, rendendo il ghiaccio rimanente piu' incline al disgelo estivo. E il futuro non e' migliore. Gli esperti ritengono che la misura del ghiaccio dell'estate 2008 sara' anche ben al di sotto della media. La regione Artica, sottolinea quindi il Wwf, e' considerata uno dei 'termometri' piu' significativi della 'febbre del pianeta' provocata dai cambiamenti climatici in atto. I dati forniti sono impressionati perche' sottolineano un'accelerazione imprevista dei fenomeni.

Il cambiamento, secondo il rapporto, sta interessando l'intero ecosistema artico, dall'atmosfera alle acque dell'oceano, dagli iceberg alle precipitazioni nevose e al permafrost. ''Tutti cambiamenti - riferisce il Wwf - che hanno un impatto negativo sulle specie e sulle popolazioni che vedono modificarsi repentinamente le reti di approvvigionamento di cibo''. ''L'Artico - ha detto Michele Candotti, direttore generale del WwF Italia - non e' solo uno degli ambienti piu' vulnerabili ai cambiamenti climatici, ma anche il luogo dove questa vulnerabilita' rappresenta un pericolo globale. E' necessaria una strategia per minimizzare gli impatti del cambiamento climatico: occorre ridurre le emissioni globali di gas serra a livelli che evitino che il riscaldamento dell'Artico continui, e con esso scongiurino la distruzione anticipata del sistema climatico globale''. E, a proposito di impatti sull'ecosistema, il nuovo paesaggio artico determinato dai cambiamenti climatici sta avendo effetti anche sulla 'dieta' dei mammiferi marini artici. Infatti, secondo uno studio ad hoc di ricercatori dell'Universita' dell' Alaska, pubblicato sulla rivista Ecological Application della societa' ecologica americana, se alcuni si adattano di piu' al nuovo menu' come il beluga e la foca barbata, piu' a rischio sono invece trichechi e orsi polari perche' incapaci di cambiare la propria dieta. (ANSA)

Visione ottimizzata 1024x768 pixel

Imposta come tua

"Pagina iniziale"

di Internet Explorer

Webmaster

Disclaimer

by meteorivierapicena.net