Lite Pecoraro-Pdl sul nucleare. E ricompare San Benedetto del Tronto

Aggiorna la pagina

 

Venerdì, 11 Aprile 2008

ROMA - "La forza politica guidata da Berlusconi sta rilanciando fortemente la questione nucleare. Da alcune verifiche che ho fatto fare, sono riuscito ad ottenere lo studio commissionato dal Pdl: intendono riaprire posti come Trino Vercellese, Fossano, Caorso. Stanno studiando un posto vicino a Ravenna, ma c'è anche San Benedetto del Tronto, Mola di Bari, un sito in Sardegna e uno in Sicilia. Hanno in mente un progetto per riempire l'Italia di centrali nucleari".

 

Così il ministro dell'Ambiente Alfonso Pecoraro Scanio riporta l'atomo al centro della campagna elettorale: la lista resa nota contiene 15 località, ma è sconfessata dal vicecoordinatore di Forza Italia Fabrizio Cicchitto: "Pecoraro Scanio è un provocatore e un falsario che sta raccontando menzogne inventando per evidenti ragioni elettorali un piano che non esiste".

Più nel dettaglio entra il responsabile dell'energia del Pdl Stefano Saglia: "Escludo che alcun esponente del nostro partito si sia messo a stilare una lista di nomi, per di più così lunga. Nel programma il nucleare c'è, ma è una cosa seria: ci vorranno 7-10 anni, ma prima di pensare a dove realizzare le centrali dobbiamo fare alcuni passi per riguadagnare credibilità anche per tranquillizzare le popolazioni coinvolte: l'istituzione un'agenzia unica per la sicurezza e la risoluzione del problema delle scorie ancora presenti nel nostro paese. Poi si potrà parlare di siti che saranno due-tre al massimo".

Sulla vera natura della lista ha fatto poi chiarezza lo stesso Pecoraro: "La nostra è una ricognizione delle aree idonee, dove in passato sono state proposte o ci sono state centrali nucleari. Visto che da qualche parte dovranno pur farle, il modo migliore per smentirci è dire dove vogliono fare le loro centrali. Ma anche il Pd - rincara - dice più o meno chiaramente di voler riaprire al nucleare".

Non si fa attendere la risposta del democratico Ermete Realacci: "La nostra posizione è chiarissima: no alla costruzione di nuove centrali nel nostro paese. Sì alla ricerca sul nucleare di nuova generazione. Se nel futuro dalla ricerca si avranno novità sul fronte della sicurezza degli impianti e della chiusura del ciclo (un meccanismo che minimizza le score nucleari prodotte ndr), si aprirà un nuovo capitolo".

Una visione della questione nucleare lontana dai sussulti elettorali è arrivata dagli scienziati dell'Enea, che in un convegno hanno fatto il punto dei progetti di ricerca internazionali che vedono coinvolte le menti e i fondi italiani, per un totale di circa 600 ricercatori. "L'Italia deve prendere una decisione consapevole - spiega il presidente Luigi Paganetto - deve tenere presente che il nucleare di terza generazione è sì già pronto, ma è una tecnologia che sarà vecchia fra 20-30 anni, mentre quello di quarta generazione non sarà pronta prima del 2015-2020. Visto che va ricostruito l'intero sistema, investire sul futuro può essere meglio. Ed io penso alla quarta generazione"
(
di LUCA IEZZI Repubblica.it)

Visione ottimizzata 1024x768 pixel

Imposta come tua

"Pagina iniziale"

di Internet Explorer

Webmaster

Disclaimer

by meteorivierapicena.net