La strage delle api. Possibile la moratoria sugli insetticidi

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Mercoledì, 9 Aprile 2008

 

E' strage di api in Italia e gli addetti ai lavori oggi contano i primi danni e scendono in piazza con un blitz sotto il ministero delle Politiche agricole. La stima preliminare del disastro per la vendita del miele, considerando la cifra di 40.000 alveari colpiti prevalentemente nel Centro Nord, ammonta a tre milioni di euro.

Cosi', a suon di tamburi, circa 200 apicoltori e rappresentanti di Legambiente, armati degli strumenti del mestiere come maschere e affumicatori, hanno gridato ''Basta veleni nei terreni''. Sotto accusa, secondo Unione nazionale associazione apicoltori italiani (Unaapi) e Legambiente, i neonicotinoidi, sostanze usate per la concia dei semi che hanno effetti drammatici sui preziosi insetti impollinatori. A dare manforte alla protesta anche due delegati dell'Unione francese apicoltori, che gia' hanno vissuto l'emergenza veleni a casa loro. Dopo la manifestazione di oggi il prossimo round della partita sulle api si giochera' il 18 aprile, in un confronto al quale parteciperanno, oltre a ministero delle Politiche agricole, Unaapi e Legambiente, anche le Regioni. ''Seguiamo il problema da vicino'' ha affermato Paolo De Castro, ministro delle Politiche agricole, mentre Vittorio Cogliati Dezza, presidente nazionale di Legambiente, e' ottimista sull'esito della prossima riunione: ''Le possibilita' di sospensione di queste sostanze sono buone''. Sulla stessa linea Francesco Panella, presidente di Unaapi, secondo il quale la protesta costituisce ''un primo passo'' per la definizione di nuove procedure di autorizzazione di sostanze chimiche in agricoltura, che coinvolga tutti i settori interessati. In Italia, secondo Cogliati Dezza ''non esiste una ricerca pubblica che attesti il principio di causa-effetto di queste sostanze e sufficienti controlli da parte delle Asl, ma c'e' una concatenazione causale evidente con la moria di api, dopo l' introduzione di queste molecole in agricoltura''. I tre milioni di euro di danni potrebbero essere solo la punta dell'iceberg - spiega Luca Bonizzoni, presidente dell'Associazione apicoltori professionisti italiani (Aapi) - visto che ad oggi ci risultano colpite le bottinatrici, cioe' le api che fanno il miele, ma le semine intanto continuano e non si conoscono eventuali ulteriori effetti di queste sostanze''. La speranza ora e' che le piogge di questi giorni diano una mano agli apicoltori.

A sostenere la richiesta di una moratoria delle sostanze nocive il precedente delle sentenze del Consiglio di Stato francese, che a suo tempo hanno gia' definito in Francia la sospensione dell'autorizzazione d'uso di neurotossici e neonicotinoidi su tutte le colture di interesse apistico. In un primo quadro a livello nazionale, le Regioni interessate dall' emergenza sono innanzitutto Piemonte e Lombardia, mentre gia' alcuni segnali della moria di api sono presenti in Veneto, Friuli, Emilia Romagna e Toscana. Tra le reazioni, non sceglie la piazza la Federazione apicoltori italiani (Fai), che chiede ''un rapido intervento di monitoraggio e coordinamento tra istituzioni, ricerca, apicoltori e agricoltori''. La Confederazione italiana agricoltori (Cia) poi propone ''misure finanziarie a sostegno degli apicoltori'' e un tavolo di confronto. Punta sul dialogo anche Agrofarma, l'associazione nazionale imprese agrofarmaci, mentre gli apicoltori incassano il sostegno di FederBio e di Enpa, che richiama l'importanza delle api per la biodiversita'. ''Mettere al bando gli insetticidi killer come in Francia'' e' la richiesta di Roberto Della Seta, responsabile Ambiente del Pd, una posizione condivisa da Francesco Ferrante (Pd) e Loredana De Petris, senatrice dei Verdi. (ANSA)

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