Malattie da inquinamento sottovalutate

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Venerd́, 4 Aprile 2008

 

''Le malattie professionali, in particolare quelle da inquinamento, sono sottostimate, non rientrano nelle statistiche''. Questo quanto afferma Francesco Tomei, docente di Medicina del lavoro all'Universita' La Sapienza di Roma, organizzatore del convegno ''Inquinamento urbano: popolazione e lavoratori esposti'' tenuto oggi nella capitale. ''I lavoratori piu' esposti sono quelli della polizia municipale e gli operatori ecologici - afferma Tomei - ma in generale tutti quelli che lavorano all'aperto''. Tomei, autore di uno studio che ha analizzato 750 articoli scientifici sulle categorie piu' a rischio, considerando ricerche su un campione di 35.666 lavoratori, ha cercato di individuare le modalita' di analisi piu' rilevanti, prendendo ad esempio come parametri gli indicatori biologici di esposizione al benzene.

Tra gli inquinanti piu' tossici, ha ricordato l'esperto, ci sono sia benzene sia particolato, che generano ''patologie di ordine acuto, sempre meno frequenti e patologie a carico dell'apparato respiratorio, inclusi tumori. Il problema - aggiunge il docente - e' che ci vantiamo di aver fatto scomparire malattie professionali come l'intossicazione da piombo: oggi invece quelle che esistono hanno un'origine complessa a cui concorre l' ambiente lavorativo''. Gli ultimi numeri forniti dall'Oms risalgono al 2002, dove il 5% delle patologie neoplastiche delle vie aeree, come cancro a trachea, bronchi e polmoni, sono attribuibili all'inquinamento urbano, all'origine dell'1,8% dei decessi. Come risolvere il problema? ''Prima di tutto attraverso l'informazione dei cittadini'' ha concluso l'esperto. Sul fronte inquinamento ''sono tre le direttrici su cui si sta muovendo il comune di Roma - afferma Stefano Mastrangelo, direttore del dipartimento Ambiente - dal potenziamento del trasporto pubblico alle politiche sulle fonti rinnovabili e risparmio energetico, fino al programma di forestazione urbana, con 100.000 alberi l'anno da piantumare per i prossimi 5 anni. Dal 2001 poi la qualita' dell'aria ha avuto un miglioramento su benzene e monossido di carbonio, mentre rimane la questione polveri sottili''. (ANSA).

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