Venezia, le scogliere attirano flora e fauna

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Mercoledì, 2 Aprile 2008

VENEZIA -- Le scogliere artificiali del sistema Mose, progettato per difendere Venezia dall'acqua alta, in poco tempo si sono trasformate in un punto di concentrazione di flora e fauna. In due anni per esempio si sono sviluppate grandi specie algali e si sono diffusi 50 specie diverse di pesce. E perchè non fare di tutto ciò un parco marino?

Il sistema Mose, i cui lavori sono in corso, consiste nella predisposizione, alle bocche di Lido, Malamocco e Chioggia, di schiere di paratoie mobili che verranno sollevate nel caso di alte maree superiori a un metro e 10 centimetri.

 Oltre a ciò, il Magistrato alle Acque ha messo a punto altri interventi come per esempio le lunghe scogliere, già costruite all'esterno delle bocche di Malamocco e di Chioggia con lo scopo di ridurre il livello delle maree.

E proprio la scogliera di Malamocco ha fatto da calamita per la flora e la fauna. "Oltre a quelli comuni ci sono organismi di pregio — spiega al Corriere il biologo marino, Andrea Rismondo — avvantaggiati dal substrato duro e anche dalle temperature più elevate dell'acqua in questi ultimi anni".

Tra le alghe, è presente l'alga bruna Cystoseira, alta fino a 1,5 metri. Ai piedi della scogliera, invece, si nota la presenza della "pinna di mare", il più grande mollusco bivalve presente nel Mediterraneo, lungo 30 cm. Nel tratto vicino a Pellestrina, inoltre, è giunto anche "il polmone di mare", la più grande medusa del Mediterraneo con un diametro di 60 centimetri.

Nella zona ci sono anche numerosi pesci di 50 specie diverse, appartenenti a 19 famiglie differenti. E allora, con tutta questa flora e fauna, perchè non realizzare un parco marino? I biologi sembrano non scartare l'idea. "In prospettiva perché no?", ha infatti detto Rismondi.

Greta Consoli

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