(Isac-Cnr) e da Elisa Manzini del Centro mediterraneo per i cambiamenti climatici (Cmcc), si aprirà il 31 agosto alle ore 14,00, con l'intervento di Susan Solomon, scienziata americana fra gli scopritori del buco dell'ozono stratosferico, medaglia d'oro dell'Accademia delle scienze americana e Chair del IV rapporto Ipcc.
Sparc studia l'influenza dei processi fisico-chimico-dinamici in stratosfera sul clima terrestre per giungere ad una visione unitaria di problemi fondamentali quali il rapporto tra l'ozono e i cambiamenti climatici. Susanna Corti ha spiegato che "la quantità di ozono presente in questa fascia, infatti, influenza la composizione chimica di tutta l'atmosfera e quindi, in maniera indiretta, il clima sulla Terra. Ma il ruolo della stratosfera non è limitato ai soli processi radiativi legati all'ozono."
Recenti studi, ha continuato Corti, hanno dimostrato che la variabilità nella circolazione delle masse d'aria in questa regione atmosferica influenza i regimi di circolazione nella bassa troposfera, e quindi risulta importante rispetto al problema delle previsioni meteorologiche su scala stagionale e per le previsioni climatiche".
Il Convegno rappresenterà anche l'occasione per fare il punto sulle future tendenze e sui possibili meccanismi naturali di variabilità dei cambiamenti climatici attraverso l'analisi dei recenti risultati delle ricerche sullo stato del vapore acqueo in stratosfera. Oggetto di attenzione anche "la composizione chimica dell'atmosfera", ha sottolineato la ricercatrice, "che gioca un ruolo importante nel determinare l'ammontare dei gas serra e quindi sulle variazioni del clima terrestre". Per questa ragione le previsioni climatiche del prossimo rapporto Ipcc (Intergovernmental panel on climate change) conterranno dei modelli che trattano in modo esplicito la chimica dell'atmosfera. I ricercatori dibatteranno, infine, su nuove scoperte che cambiano la visione corrente dei processi atmosferici, come la formazione dei cirri, le nubi più alte e composte di ghiaccio.
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