Settimana mondiale dell´acqua: quanto è poco saggio l´uomo

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Mercoledì, 20 Agosto 2008

Il direttore generale del Wwf International, James Leape ha aperto a Stoccolma la Settimana mondiale dell´acqua, una evento coordinato dallo Stockholm international water institute che quest´anno discute di progressi e prospettive dell´acqua per un mondo più sano e pulito. La conferenza di Stoccolma è l´occasione per uno scambio di opinioni ed esperienze tra scienziati e rappresentanti della società civile e per assegnare i principale international prizes in water.

«Dietro la crisi alimentare mondiale c´è la crisi globale dell´acqua dolce, che potrebbe peggiorare rapidamente per effetto dell´intensificazione del cambiamento climatico - ha detto Leape - L´irrigazione agricola fornisce il 45% delle risorse alimentari di tutto il mondo e senza di essa non avremmo cibo per i 6 miliardi di persone del nostro pianeta. Tuttavia, in tutto il mondo molte aree irrigate, sia nei Paesi ricchi che nelle Nazioni meno sviluppate, sono molto stressate, così come i fiumi e le

riserve di acqua sotterranee che le sostengono».

Le riserve di acqua dolce potabile sono in calo anche a causa dell´accelerazione del ritmo della costruzione di dighe e per i prelievi dai fiumi sempre più insostenibile. Il direttore del Wwf ha sottolineato che «Milioni di persone dipendono dalla pesca d´acqua dolce come un importante fonte di cibo. Per esempio, gli stock alimentari di acqua dolce sono in grado di fornire fino all´80% delle proteine alimentari per 60 milioni di persone del bacino del Mekong. E questo solo in un fiume».

Il Wwf sta assumendo un ruolo sempre più importante nella World water week, evidenziando i problemi legati all´acqua e le possibili soluzioni. Ad esempio, le infrastrutture fluviali e gli sbarramenti, invece di mantenere le promesse di sviluppo, stanno innescando diversi conflitti, riducendo la produzione di energia, indebolendo le tradizionali reti di trasporto fluviale, con conseguenze inaspettate anche per la depurazione naturale degli scarichi umani svolta da molti grandi corsi d´acqua e dalle zone umide che svolgono forse il ruolo più importante nella mitigazione delle catastrofi naturali e nella regolazione del clima. Le torbiere coprono circa il 3 - 4% delle terre, ma immagazzinano tra il 25 e il 30% della CO2 nelle loro piante e nel loro suolo, se questo carbonio venisse rilasciato la temperatura del pianeta salirebbe di 2 o 3 gradi.

Leape ha sottolineato che «I sistemi di acqua dolce ospitano circa il 40% di tutte le specie viventi sulla terra e il nostro impatto sull´ambiente è dimostrato dal fatto che stiamo perdendo queste specie più velocemente di tutte le altre. Il mondo ha percorso un lungo cammino per arrivare al peggioramento della crisi idrica, con un utilizzo vergognoso dell´acqua che è ancora una regola piuttosto dell´eccezione, con la salvaguardia e la gestione di una minoranza delle riserve di acqua dolce e una protezione e gestione efficace della risorsa che riguarda solo una minoranza delle amministrazioni. Un trattato globale per la gestione cooperativa dei fiumi e laghi che attraversano le frontiere è ancora una bozza che langue da più di un decennio in un limbo, dopo essere stata approvata da una chiara maggioranza alle Nazioni Unite. La gestione delle risorse idriche per i bisogni umani è riuscita a danneggiare i sistemi naturali dai quali tutti noi dipendiamo. Finora nessuna gestione è stata peggiore. Il mantenimento della salute degli ecosistemi di acqua dolce deve diventare uno dei principali obiettivi della gestione delle acque dolci in generale».

Il Wwf presenterà a Stoccolma studi sull´impronta idrica di Gran Bretagna e Svezia, due dei Paesi più "tranquilli" per risorse idriche al mondo, ma che potrebbero fare molto di più per migliorare e ridurre la loro domanda di risorse idriche. Partendo da questi studi, Leape rilancia: «Siamo anche preoccupati che il mondo continui a discutere soprattutto di adattamento al cambiamento climatico piuttosto che metterlo in atto. Lo stiamo facendo in tutto il mondo, e abbiamo riscontrato che il miglioramento della salute degli ecosistemi di acqua dolce dà oggi un grande contributo a migliorare la resilienza agli impatti climatici in futuro. E´ ironico che attualmente non ci siano previsioni e pianificazione riguardo a gravi disastri naturali, che portano a notevoli sforzi per riparare i danni prodotti ai fiumi ed alle zone umide. Prevedere e pianificare oggi ridurrebbe i rischi e danni di futuri eventi meteorologici estremi, avendo molti benefici economici, sociali e ambientali. Sul totale delle risorse idriche del mondo, il 97.5% è salato e il rimanente è soprattutto acqua dolce congelata, solo l´1% è disponibile per l´uso umano. Tuttavia, anche questa piccola percentuale sarebbe sufficiente per l´uomo per vivere sulla terra, se il ciclo funzionasse correttamente e se riuscissimo ad utilizzare saggiamente la nostra acqua».

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