sole riscaldando condutture di olio fino a 400
gradi. L'olio riscaldato e' usato per bollire acqua,
generando vapore che aziona le turbine. L'energia puo' essere risparmiata per i giorni di pioggia, conservando il calore in sale fuso. Il gruppo di consulenza WorleyParsons sta esaminando una serie di localita' per lo studio di fattibilita',
e una decisione ferma e' attesa entro la fine
dell'anno.
Fra le altre grandi compagnie che finanziano il progetto, vi sono Delta Electricity, Fortesque Metals, Verve Energy e Western Power. La WorleyParsons sostiene che una catena di almeno 30 centrali di simile grandezza potra' essere costruita attraverso il continente entro il 2020, l'anno in cui il governo di Canberra ha in programma di ricavare un quinto dell'elettricita' da fonti rinnovabili. Su questa scala, l'energia solare dovrebbe fornire il 10% del fabbisogno energetico nazionale, mentre ora la proporzione e' di appena l'un percento. Soddisfatti gli ambientalisti. Il partito dei Verdi afferma che ''il piano dimostra come l'Australia possa diventare l'Arabia Saudita dell'energia solare'', ma rinnova gli appelli a dirigere i finanziamenti governativi verso le fonti di energia rinnovabile, piuttosto che in tecnologie dubbie come il cosiddetto carbone pulito' e la geosequestration, cioe' la cattura delle emissioni dalle centrali a carbone ed il loro stoccaggio nel sottosuolo. (ANSA)
|