Legambiente boccia il nuovo parco giochi

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Venerdì, 8 Agosto 2008

 

SAN BENEDETTO – Legambiente boccia l’occupazione dell’area verde di fronte all’ex Atlantide, dove si sta realizzando un parco acrobatico, e in molti si chiedono perché trasformare una zona pubblica in uno spazio privato. L’associazione ambientalista punta il dito verso l’amministrazione che in questo modo non tenterebbe certo di riqualificare la zona, ma andrebbe solo a perdere un parco pubblico e a creare un precedente. Un’area verde che dalla mattina alla sera viene occupata da travi, strutture in legno e un prefabbricato tanto da non essere più pubblica. A questo stanno assistendo i sambenedettesi da diverse settimane e i cittadini non ci stanno. L’amministrazione da parte sua si nasconde dietro a un dito dicendo che quell’area era da bonificare perché frequentata da tossici e balordi, anche se questo non giustifica il fatto di cedere una zona verde ai privati. Ma poi ci si chiede come mai è avvenuto tutto così in fretta e in un assordante silenzio. A distanza di qualche settimana, quando i lavori sono ancora in corso, si viene a sapere un particolare: il titolare della concessione sarebbe imparentato con un politico di primo piano, pare un ex assessore. Niente di male, anche se la domanda che molti si pongono è quanto ha pesato questo legame su tutto l’iter che ha seguito l’assegnazione di questa area verde. Sarebbe andata diversamente se dietro alla Picchio Verde, impresa che sta realizzando l’intervento, ci fosse stato un perfetto sconosciuto?

Interrogativi che la gente, legittimamente si pone, visto che tale parco acrobatico è spuntato come un fungo dopo un temporale estivo. Solo che in questo caso non si tratta di una semplice muffa, ma di una struttura imponente destinata a realizzare un “Quercus park” ovvero un parco per giochi acrobatico dove i bambini possono arrampicarsi sugli alberi e affrontare una passeggiata senza calpestare il selciato ma rimanendo sospesi in aria. “Legambiente denuncia l’operazione “Quercus park” – si legge in una nota diramata dall’associazione - come un’ulteriore aggressione al verde pubblico e in modo particolare alle pinete dell’area centrale in prossimità di una zona fortemente trascurata e degradata della città. Pensiamo che il verde cittadino vada vissuto e goduto da tutti nell’arco della giornata ma è altrettanto vero che prioritariamente va salvaguardato”.

Unica voce quella di Legambiante, mentre i Verdi non sono mai intervenuti su tale argomento e la stessa maggioranza non ha mai speso una parola. Inoltre la concessione rilasciata dal Comune è a tempo determinato, solo per il periodo estivo, ma visto che i lavori per l’installazione sono ancora in corso e mancando una ventina di giorni alla fine della bella stagione c’è il rischio che da temporanea tale struttura possa diventare fissa.

“Gli spazi verdi rimanenti sono diventati esigui – conclude Legambiente - anche per chi volesse frequentare la pineta. Insomma invece che rivitalizzare il parco lo abbiamo perso. Senza pensare poi che la stessa sorte potrebbe toccare ad altre aree. Come potrebbe l’amministrazione negare ad altri ciò che ha permesso a qualcuno?”. (Alessandra Clementi corriereadriatico.it)

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